Ecco, non è il caso dell’automotive.
Il punto di rottura è evidente, grande come una casa e chi oggi non lo vede è solo perché non vuole vederlo. Per capire di cosa stiamo parlando basta leggere le ultime dichiarazioni di Jeff Evanson, Global Investor Relations di Tesla, che ha affermato: “La nostra visione per il futuro è che noi saremo in grado di offrire, nel prezzo dell’auto, sia la manutenzione sia l’assicurazione”.
Un futuro che Tesla sta già testando in Asia, in realtà, si tratta di un “futuro” molto “presente”.
La guida autonoma, infatti, secondo numerose fonti autorevoli, da KPMG a McKinsey, porterà a una riduzione drastica degli incidenti (dal -40% iniziale fino a un incredibile -90%) con il conseguente crollo dei premi assicurativi.
Ma se in questo scenario le assicurazioni affronteranno sicuramente un problema di liquidità, il settore maggiormente penalizzato sarà quello dell’autoriparazione, sia di carrozzeria sia di meccanica. Le grandi battaglie di oggi nei confronti delle compagnie, che molti carrozzieri hanno portato avanti per veder riconosciuto il loro lavoro, sono destinate a sparire e, forse, in futuro, carrozzieri e assicurazioni potrebbero trovarsi gli uni accanto agli altri in una nuova battaglia più grande nei confronti delle case auto.
Queste, infatti, potrebbero arrivare a proporre soluzioni assicurative proprie e, sicuramente, cercheranno di canalizzare le vetture automaticamente (è il caso di dirlo) presso la propria rete autorizzata.
Il punto di rottura, insomma, si è oramai delineato: si tratta solo di iniziare a pensare le contromosse per evitare che collassi tutto.