La premessa è che il parco circolante italiano sta invecchiando. Dopo essere stato, anche grazie agli incentivi, uno dei più giovani d'Europa oggi le auto hanno in media nove anni e undici mesi di anzianità, ragion per cui il loro valore sta drasticamente diminuendo e ogni riparazione diventa sempre più complessa da giustificare.
Per questo le compagnie hanno, da circa un anno iniziato una politica difensiva nei confronti di quelle che vengono comunemente dette “garanzie accessorie”. Riassumendo (trovate l'articolo qui), il fenomeno che ci ha colpiti è come, nei preventivatori online per l'assicurazione furto e incendio stiano sparendo le coperture per gli atti vandalici e, sempre più spesso, anche quelle sulla grandine.
La motivazione è piuttosto semplice: se un assicuratore non può verificare lo stato della vettura al momento della stipula (magari perché usata) non può avere la garanzia che questa sia in ottime condizioni. Il rischio è sempre lo stesso: truffa ai danni dell'assicurazione e persone che si fanno sistemare completamente l'auto.
Ma se la mancanza di copertura sugli atti vandalici sta impattando da subito sugli automobilisti che non hanno più questo tipo di garanzia, cosa avverrà per i carrozzieri?
Le polizze sugli atti vandalici o sulla grandine, sono praticamente proposte sempre in abbinamento alla polizza furto incendio. Essendo tutte queste polizze “aggiuntive” e non obbligatorie si tratta a tutti gli effetti di contratti che l'automobilista stipula privatamente con l'assicurazione. Il risultato è che, quasi tutte le garanzie, sono canalizzate verso le carrozzerie fiduciarie delle compagnie e proprio per loro ci sarà il maggior calo di fatturato.
Un mancato introito che si aggiunge al calo generico dovuto al calo dei sinistri, ragion per cui, sempre più, sarà necessario per fiduciari e non recuperare efficienza e trasparenza, perché se un automobilista troverà la sua auto rigata da una chiave e dovrà pagare di tasca propria la differenza la farà il preventivo e il nome della carrozzeria.
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