La frenesia delle feste, la corsa assassina ai regali, le grandi mangiate sono un mix micidiale. Non c'è da sorprendersi se il sonno si trasforma da ristoratore a devastatore. Ecco spiegato l'incubo ricorrente delle ultime settimane: una corsa ad ostacoli, una meravigliosa attività sportiva affastellata da una serie inverosimile di imprevisti, difficoltà e pericoli. Insomma una gran brutta sudata!
Ecco che mi preparo, attacco, spinta, invio della richiesta di risarcimento e via, la corsa parte! Mi sembra d'esser in volo, tutto filerà liscio... ma subito riprendo contatto e riparto di corsa perché arriva la telefonata. Già il cliente è angosciato, l'agenzia ha chiamato, sostengono che manca la documentazione, che si è cacciato in un pasticciaccio e che dovrebbe correre da loro che risolveranno tutto. Parto nuovamente di slancio, m'infervoro e con un entusiasmo da bimbetta chiamata a recitare la poesia di Natale a tutti i commensali tranquillizzo il signor C.(sta per cliente!). Procedo con l'elenco di tutte le attività compiute e rasserenati gli animi riparto, salto e concordo, pratica chiusa o quasi. Eccole Ssìori e Ssìore son applicate le franchigie! Altro che arrotino, arrotondino!
Muovo con gamba in attacco reclamo e notifico: guerra alle clausole vessatorie!
Ho ripreso la marcia, il clima è ideale, la forma strepitosa ed ecco che squilla il telefono. Il cliente ha subìto un sinistro e depositato regolare denuncia ma l'assicurazione ha inviato il diniego. Inizia la corsa, viene fuori che sul rapporto della polizia municipale la targa di uno dei veicoli è errata. Ostacolo basso, meno di una iarda. Comunico l'errore la pratica si sblocca ma ecco che un nuovo ostacolo spunta fuori. Il cliente si vede recapitare un micro assegno. L'assicurazione tira fuori un foglietto, uno di quei foglietti volanti che ti capitano davanti già usati e che stavano per essere cestinati lo chiama accordo conservativo del danno. Da dove viene fuori? E' opera del lesto perito, nelle vesti di liquidatore improvvisato che con un occhio periziava e con l'altro spiegava al danneggiato "una firma qui e la settimana prossima arriva l'assegno, meglio poco subito che mai, no?". Peccato che poi era arrivato il diniego. Sono allenata, prendo più rincorsa e parto con un nuovo salto notificando la citazione per chiedere il maggior avere.
Riprendo fiato, la corsa sembra procedere nuovamente, ho lasciato alle mie spalle le problematiche e così corro verso la definizione di una richiesta di risarcimento danni da sinistro stradale. Il liquidatore formula la proposta transattiva invio l'accettazione parte il pagamento. Ho inserito l'iban, scritto ben chiaro le condizioni e attendo fiduciosa. Niente da fare, il tempo trascorre invano e chiedo lumi al liquidatore che serafico mi liquida con un laconico: "l'assegno risulta inviato". Nessuna piega, nessun cedimento neppure quando faccio presente che potrebbe esser stato trafugato. Invio fax, mail e pec: scripta manent..." Assegno trafugato ma, nessuna paura avvocato, Le ho inviato un nuovo assegno!". Geniale perché bonificare uno se ne possono beneficiare in tanti? Manco a dirlo anche il secondo assegno incassato con fraudolenza. Denunce e finalmente bonifico. Quando si dice la celerità del risarcimento!
Ostacolo alto, ma davvero...si superano e di molto i tre piedi e mezzo! Sinistro con CAI doppiafirma e piena assunzione di responsabilità da parte del responsabile. Testimoni presenti sul luogo disponibili a testimoniare. Denuncia di sinistro corredata di tutto punto ma no, il perito non può, proprio non ce la fa a raggiungere l'ameno paesino arroccato sulle montagne. Invia un collaboratore e, dalle foto in suo possesso, anche senza misurazioni o riscontro alcuno, contesta a gran voce: "questo sinistro è incompatibile!". L'accertatore inviato però conferma la dinamica ma nulla, l'assicurazione crede fortemente nel perito di fiducia e pare pronta persino ad affrontare un costoso contenzioso pur di non smentirlo! Io allora corro, corro veloce ad iscrivere al ruolo una nuova causa. Il contenzioso instaurato vede la luce della sola prima udienza ma poi, improvvisamente, giunge la barriera insormontabile: l'ufficio del Giudice di Pace viene soppresso e la causa sprofonda in un letargo infinito in attesa della assegnazione al nuovo giudice. Storia di un sinistro infinito.
Questa volta solo la capacità felliniana di trasporre i sogni in immagini dall'elevato potere evocativo avrebbe potuto rendere appieno la difficoltà del povero avvocato costretto a districarsi nella terribile corsa ad ostacoli del risarcimento da sinistro stradale. Assolvo persino i bagordi natalizi infondo neppure la dieta più rigida potrebbe salvarmi da queste "sudatacce"!
Elena Bove
Professionista – Avvocato
Di Benevento
Elena Bove è avvocato di Benevento e giornalista pubblicista. Esercita la professione forense prevalentemente in controversie a tutela del cittadino nella circolazione stradale e nella responsabilità civile oltre che nella tutela del diritto dei consumatori.
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