Immaginate un allegro gruppo di bambinetti pestiferi... diciamo giusto tre. Fantastichiamo di genitori oberati da impegni improrogabili e che decidono di affidare le piccole iene al fratello maggiore: un adolescente. Chiunque abbia fratelli, o abbia avuto un’infanzia può facilmente intuire la scarsa autorevolezza del controllore. Tra fratelli, è cosa nota, si sviluppo un complesso intreccio di dispetti, capricci, prepotenze e complicità.
Il risultato non muta, ahimè, e l’autorevolezza è pura utopia. Basta scorrere le testate giornalistiche degli ultimi anni, ricordare il caso Fonsai per affievolire ulteriormente le nostre speranze di vigilanza autentica. Senza andare troppo in là con la memoria leggiamo la relazione annuale dell’IVASS e ogni dubbio residuo svanisce definitivamente. La relazione annuale ha saltato a piè pari le questioni dolorose. Così davanti alla evidenza di una concorrenza svilita, di una concentrazione di mercato da far paura, di una serie innumerevole di privilegi da far gridare a squarcia gola tanto dell’orrore: nulla. Pardon, ho minimizzato in realtà si è persino giunti a plaudire agli incoraggianti segnali che attestano la riduzione della concentrazione del mercato sino a giungere alla vera chicca. Già perché la relazione sottolinea come si sia verificato un calo nei premi di quasi l’8 per cento, dovuto principalmente alla diminuzione degli incidenti e del costo dei risarcimenti. Questo dato, udite udite, fa supporre che “una riduzione simile, ripetuta fino al 2020, porterebbe ad annullare il divario con gli altri paesi europei.” Qualcuno si chiederà “ma nel frattempo la media europea non sarà a sua volta diminuita?”.
Ma io dico, ma come vi vengono queste strane idee. Ovviamente, avete ragione, non viene considerato che la media europea potrebbe tra cinque anni essere a sua volta diminuita. O forse, si ignora volutamente. Dubbio amletico. Torniamo alla prima scena evocata. Giochi rocamboleschi, pericoli in agguato, un’abitazione messa a soqquadro, danni d’ogni sorta, tutto coperto alla meno peggio. Accadrà di tutto in quella casa, tranne la denuncia ai genitori delle malefatte commesse... Me lo immagino l’adolescente figo, interrogato dalla mamma e dal papà, giurare con le dita incrociate dietro la schiena :"ho fatto tutto il possibile, ti assicuro...". Sembra quasi di sentire la Consob in questi giorni (l’ennesima Autority-adolescenziale). Intrighi, ricatti, omertà, scambio di favori e poi, infondo, birichinate o monellerie che sono ben note ai genitori.
Perché, a dirla tutta, se mamma e papà avessero voluto prevenire o impedire... avrebbero scelto tutt’altro "guardiano". Imbarazzante. Magari va così solo nell’anonimato delle abitazioni private e, magari, ci sarà presto un cambio di rotta che porterà l’IVASS ad utilizzare, per la prima volta, l’autorevolezza e non il solito occhio di riguardo. Forse allora sarà promossa davvero la concorrenza, ci sarà una ristrutturazione dei consigli di amministrazione, sarà istituita un’agenzia antifrode, ci sarà la libera portabilità delle polizze. Mi fermo, anzi, mi risveglio, sembra più una favola da raccontare per la buonanotte ai bimbi ma questo è davvero compito, inderogabile, di mamma e papà.
Elena Bove
Professionista – Avvocato
Di Benevento
Elena Bove è avvocato di Benevento e giornalista pubblicista. Esercita la professione forense prevalentemente in controversie a tutela del cittadino nella circolazione stradale e nella responsabilità civile oltre che nella tutela del diritto dei consumatori.
Tags: Elena Bove