Costretto tra convenzione e maldicenze il carrozziere è considerato dalle assicurazioni una “fonte di reddito”. Eppure per un automobilista è il primo attore della cura della sua auto. Ecco perché il vero rapporto “fiduciario” è tra l'automobilista e il suo riparatore.

 

Che sia stata vocazione autentica o si sia trattato di una eredità familiare la carrozzeria è la clinica della nostra preziosa autovettura.
Preziosa perché acquistata a caro prezzo, ma anche in quanto guscio di protezione. È lì ogni giorno a custodirci quando siamo in ritardo e ci divincoliamo nel traffico azzardando manovre e pronunciando improperi.
Ci accompagna nei giorni clou della nostra vita. Testimone dei nostri ricordi, artefice e spettatrice delle nostre vacanze. Come fosse una parte di noi la affidiamo alle cure fidate del nostro “fiduciario”.

Nostro perché nostra è l'auto da riparare. Non è un dato trascurabile perché spetta a noi deciderne le sorti e curarne la manutenzione. Abbiamo l'obbligo di assicurarci ma abbiamo il diritto di riparare come, quando e dove vogliamo, anche cedendo quel sacrosanto credito che vantiamo nei confronti dell'assicurazione della controparte.

Ecco perché aggiustare l'auto da chi ci pone al riparo da rischi futuri è una scelta, questa sì, incedibile a chicchessia! Quando subiamo un danno, quando il sinistro ci vede protagonisti, ci affidiamo a lui.

Il carrozziere di nostra fiducia, non certo quello che gode della fiducia di chi, quel risarcimento dovuto, lo trasforma nel risarcimento tormentato.
Tormentato come il percorso di libertà che molti carrozzieri hanno da tempo intrapreso.
 
La prima battaglia è stata spogliarsi del vestito stretto che le lobby assicuratrici cuciono ogni anno più soffocante. Come una vendicativa amante abbandonata reagisce con furia così l'assicurazione.
Via la convenzione a chi non si piega al suo volere, via la cessione del credito così abbasso i prezzi della mano d'opera e gestisco i ricambi, via la reputazione e ti copro di maldicenze così tutti sapranno chi sei veramente e non verranno più da te.
 
Ma di sola canalizzazione non si vive e così la vendetta è invece la strada dell'autonomia, della vera dignità professionale. Il carrozziere sa resistere, insistere, insorgere e combattere. Si scontra con piccoli-grandi trabocchetti.
 
Ogni pratica di risarcimento vede l'ingresso in carrozzeria del perito fiduciario incaricato della perizia. L'obiettivo sarebbe la stima dei danni ma vengon subito fuori le incomprensioni.
 
Tra il perito e il carrozziere esiste la distanza che c'è tra il teorico ed il pratico.
 
Ecco che agli occhi del perito il carrozziere dovrebbe avere tempi alla Bolt.
 
Sarà la pressione della mandante, sarà la soglia di spesa, sarà il valore commerciale antesinistro da valutare in base alle decisioni imposte dall'alto, ma il divario tra perizia e fattura appare incolmabile.
Dimezzate le ore di lavoro, riparati i pezzi in sostituzione la teoria del risparmio se ne infischia dei costi reali, delle norme ambientali e della sicurezza sui luoghi di lavoro.
 
Entra nella tua carrozzeria e crede di potersi sostituire in tutto al carrozziere come se non solo il risarcimento non fosse dovuto al danneggiato ma come se la stessa carrozzeria fosse "cosa" loro. Così l'assicurazione, deus ex machina di una misera strategia del profitto, mortifica la concorrenza e le potenzialità imprenditoriali del settore.
 
Un tempo diviso tra convenzione e autonomia, oggi il carrozziere sa bene quanto sacrificio costa una scelta di libertà ma ha preso Oxygen, e con trasparenza sta mostrando quanto la lotta di uno può trasformarsi nel diritto di tutti.

Elena Bove
Professionista – Avvocato
Di Benevento
Elena Bove è avvocato di Benevento e giornalista pubblicista. Esercita la professione forense prevalentemente in controversie a tutela del cittadino nella circolazione stradale e nella responsabilità civile oltre che nella tutela del diritto dei consumatori.