"Affrontare l’oceano senza una rotta": ecco l'editoriale del mese di Tommaso Caravani pubblicato sul numero di luglio di Notiziario Motoristico.
Predire il futuro è sempre stata un’attività impegnativa e dai risultati molto discutibili, ma negli ultimi anni le cose sono probabilmente anche peggiorate. I fattori che incidono su ogni attività si sono moltiplicati e gli effetti di fenomeni enormi, come guerre, alterazione del clima e crisi della globalizzazione, hanno ripercussioni anche sulla nostra vita quotidiana, anche se a volte non ce ne rendiamo conto.
Una certezza è che queste crisi non portano stabilità e non permettono quindi ai mercati di crescere in maniera stabile. Ecco allora che molti modelli vengono messi in discussione e si studiano nuove formule per essere competitivi in un contesto in continuo cambiamento.
Se guardiamo al mondo dell’auto, ad esempio, il settore maggiormente esposto a questo fenomeno è quello della distribuzione. Non solo delle auto, ma di tutti i prodotti ad essa collegati.
Le case automobilistiche hanno rivisto completamente il proprio metodo di vendita: affascinate dalla vendita online senza intermediari, si sono rese conto che alla fine i concessionari servivano, però hanno rivoluzionato un settore stravolgendo i rapporti con la propria rete, passando cioè dai concessionari alle agenzie. Ugualmente, il mondo della distribuzione ricambi sta cercando la propria via: gli originali cercano nuove formule con grandi magazzini esterni che si dovranno occupare di logistica e assistenza, anche se alcuni ancora confidano nella propria rete tradizionale, mentre i nuovi produttori “extracomunitari” si affidano a formule alchemiche per far arrivare i propri ricambi in Italia.
Ma l’incertezza domina anche nel mondo del ricambio indipendente. I grandi marchi di produzione di ricambi sono indecisi se appoggiarsi ancora a una filiera distributiva a tre passaggi o servire direttamente i ricambisti più importanti saltando un passaggio. A loro volta, i distributori stanno iniziando a servire gli autoriparatori, che a loro volta sono seguiti dai propri clienti. Un certo caos, insomma, che non risparmia la distribuzione di tutto ciò che è complementare: dalle vernici, dove i grandi produttori procedono in ordine sparso (acquisto della distribuzione, vendita delle attrezzature diretta, vendita diretta del prodotto eccetera) fino alle attrezzature, dove il ruolo dello specialista è sempre più messo in discussione dagli stessi produttori: troppi canali da presidiare e troppo poco ritorno dai soggetti storici.
La distribuzione dei prodotti automotive sta insomma affrontando un periodo complicato, ma bisogna stare attenti, perché non sempre le rivoluzioni portano i risultati attesi e alla fine sarà il mercato a stabilire le soluzioni più efficienti.