Opinioni | 16 Maggio 2024 | Autore: Tommaso Caravani

L'editoriale di Tommaso Caravani: "Lei non sa cosa so io"
In un mondo di iper-informazione, dove i social occupano buona parte della nostra vita e dove informarsi è diventato molto semplice, quello che accade è che spesso, molte persone, pensano di avere conoscenze molto superiori a quello che realmente conoscono. 
Questo avviene perché la comunicazione, per essere efficace, ha bisogno di essere chiara e diretta, così da tradurre in maniera semplice concetti complessi.
 
Tuttavia, alcune conoscenze non sono di facile comprensione. Pensiamo a quello che è successo nel campo della medicina durante la pandemia: quasi chiunque ha espresso un'opinione su vaccini, virus e concetti, che sono ad appannaggio di pochissime persone al mondo, indipendentemente da come la pensi. 
Ugualmente si parla oggi di geopolitica, di rapporti tra stati e di mille altri argomenti senza che spesso ci siano quelle solide basi di esperienza e studio fondamentali per avere la competenza necessaria a intervenire in maniera opportuna. Questo fenomeno, che in larga parte è dovuto proprio alla comunicazione “social”, ha un nome e si chiama “Effetto Dunning-Kruger” ed è una distorsione cognitiva nella quale individui poco esperti e poco competenti in un campo tendono a sovrastimare la propria preparazione giudicandola, a torto, superiore alla media.

Ovviamente tutti subiamo questo fenomeno: il fatto che io ne parli pur non essendo uno psicologo, ad esempio, rende evidente che l’effetto sia molto presente nella mia persona, quindi non entrerò nel merito di meccanismi che non conosco, ma limiterò questo breve pensiero a cosa accade a un imprenditore quando ci cade. 
Nel mondo automotive spesso si ritiene che alcune attività, che non sono proprie del mondo autoriparativo e/o distributivo, siano considerate “semplici”. Dalla realizzazione del sito aziendale, alla comunicazione, fino alla gestione delle risorse umane, molto spesso si pensa che alcune mansioni siano molto semplici, quando in realtà non lo sono. 

Possiamo fare molti esempi, dal sito internet alla comunicazione, dal pricing di un prodotto/servizio al suo posizionamento, senza entrare nel merito di ogni processo. 
L’errore più grande, che però si commette, è quello legato non all’arrivo di messaggi esterni su argomenti che non si conoscono, ma su quello che si è sempre fatto come attività principale. 
Il punto è che i mestieri cambiano, i processi evolvono e le tecnicalità si aggiornano. Pensare di essere esperti in una cosa, perché la si è sempre fatta, è l’”Effetto Dunning-Kruger” più pericoloso di ogni impresa.

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