Opinioni | 10 Maggio 2023 | Autore: Tommaso Caravani

"Senza unione e senza forza": l'editoriale di Tommaso Caravani

"Senza unione e senza forza": ecco l'editoriale di Tommaso Caravani pubblicato sul numero di maggio di Notiziario Motoristico. 


In un mondo che cambia velocemente qualcosa rimane invariato nel tempo: l’individualismo italiano.
Nel mondo dell’autoriparazione come in altri settori, il nostro paese non è stato in grado, fino ad oggi, di creare vere e proprie sinergie che permettessero di affrontare le sfide che ci aspettano con le dimensioni adeguate. Siamo abituati a guardare il nostro “orticello” senza accorgerci che il nemico non è il nostro vicino di casa, con cui battagliamo per un cliente in più, ma sono entità e sfide di carattere internazionale, che sempre più entreranno nel mercato e toglieranno lavoro.

Per evitare che questo ragionamento resti astratto pensiamo, ad esempio, a cosa comporterà l’entrata dell’intelligenza artificiale di cui tanto si parla nel mondo dell’autoriparazione: diagnosi sempre più semplici, analisi delle migliori tecniche riparative, analisi dei danni automatiche e quant’altro. Anni di esperienze personali assorbite in un’unica risorsa disponibile a tutti, rendendo molte figure professionali pericolosamente a rischio di non essere più necessarie.

Esperienza on-demand, così come lo è diventata una gran parte dell’informazione: se oggi si chiede a chiunque quale sia la capitale dello Zaire, probabilmente la prima reazione sarà quella di controllare sul proprio telefono, per scoprire che il paese ha cambiato nome in Repubblica Democratica del Congo e solo allora scoprire il nome della capitale, peggio che cercare il codice di un paraurti. Per evitarvi questa procedura, comunque, vi confermo che la capitale è ancora Kinshasa.

Se qualcuno pensi si tratti di fantascienza, basti vedere cosa sta succedendo dall’altra parte dell’oceano, dove il sindacato degli autori televisivi ha indetto uno sciopero a oltranza contro l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per la realizzazione delle trame di serie e film. Da quelle parti gli scioperi sono qualcosa di serio e hanno la capacità di avere adesioni molto alte e non avere date di scadenza finché non si ottengono i risultati sperati.

Parlare di “sciopero” poi, fa un po’ sorridere. Gli autori televisivi americani sono tutti freelance, potremmo dire artigiani, che vengono ingaggiati a commessa, come può un imprenditore scioperare? Semplice, rifiutando i lavori e creando un problema all’industria committente. Perché tale azione abbia forza però servono nervi saldi e molta coesione.
La stessa che sarebbe necessaria a molti imprenditori per capire che per cavalcare l’onda dell’innovazione servono dimensioni importanti, per iniziare a investire su un campo che in tutta la filiera dell’autoriparazione è spesso sottovalutato: la ricerca e lo sviluppo. Un settore che richiederà sempre più investimenti ingenti e che difficilmente un singolo operatore potrà affrontare da solo, a meno di non avere dimensioni più che rilevanti.

Crescere o mettersi insieme, cercare risposte condivise con quelli che fino a ieri erano i nostri concorrenti saranno le uniche strade per rispondere a sfide che si prospettano ben più devastanti dell’auto elettrica o della guida autonoma, oppure possiamo aspettare che sia l’intelligenza artificiale a dirci cosa dovremo fare per poter continuare a svolgere il nostro lavoro.

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