Opinioni | 01 Aprile 2022 | Autore: Tommaso Caravani

Il mercato della carrozzeria: "l’ombelico del mondo"

Perchè il mercato della carrozzeria è ancora un settore interessante? L'editoriale di Tommaso Caravani.


Una delle notizie che più mi ha colpito nell’ultimo periodo è che ad Autopromotec, la più importante fiera dedicata al post-vendita italiano, il settore della carrozzeria è già sold out per l’elevato numero di richieste da parte degli espositori.

Il mondo della carrozzeria, infatti, vede numeri in calo da diversi anni, sia dal punto di vista delle strutture operanti sul territorio, sia per numero di passaggi. L’ultimo biennio, poi, è stato particolarmente impegnativo per il settore: con una mobilità ridotta a lumicino, sono anche scesi gli incidenti e quindi i passaggi in carrozzeria. Se poi ci mettiamo che il circolante sta invecchiando oltremisura e che le auto nuove hanno oramai tecnologie anticollisione sempre più avanzate, è naturale chiedersi come sia possibile che tante aziende vogliano investire in questo settore.
Probabilmente non esiste una risposta univoca a questa domanda, ma piuttosto il sommarsi di differenti fattori. Proviamo allora a fare il punto della situazione e cerchiamo di spiegare perché, nonostante tutto, la carrozzeria è un settore ancora interessante.

In primo luogo, anche se gli incidenti sono diminuiti, è sicuramente cresciuto il valore del danno medio: la tecnologia richiede competenze e attrezzature che costano e che inevitabilmente sono destinate a far crescere nei prossimi anni il costo della manodopera.
Anche i ricambi e le vernici hanno visto aumentare negli anni i prezzi medi e tutto questo lascia intuire che, probabilmente, le carrozzerie che resteranno sul mercato saranno organizzazioni strutturate, in grado di gestire il cambiamento.
Un altro fattore che sicuramente ha acceso più di una luce sul mondo carrozzeria è il crescente peso della canalizzazione delle auto da riparare. In ottica di razionalizzazione dei costi, quasi tutte le società che gestiscono in qualche maniera la riparazione dei veicoli (siano esse assicurazioni, flotte o gestori) cercano di avere dei network efficienti con più strutture dedicate alla riparazione, che siano omogenee sul territorio, ma limitati come numerica: questo aumenta il potere contrattuale legato alla canalizzazione e permette degli oggettivi risparmi di gestione.

Infine, le carrozzerie sono probabilmente tra le attività dell’autoriparazione ad avere le strutture mediamente più importanti per dimensioni ed è l’attività che più di altre, proprio per compensare il calo dei sinistri, da tempo investe in business collaterali: dalla piccola meccanica fino al servizio ruota, passando per il detailing, i cristalli, le riparazioni a freddo e, da ultimo, la calibrazione dei sistemi ADAS.

Tutte attività che richiederanno investimenti nel prossimo futuro, investimenti che saranno necessari a proseguire l’attività. È proprio questo fattore che presumibilmente interessa il mondo industriale: ci saranno sicuramente meno carrozzerie, ma quelle che resteranno sono destinate a crescere.

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