In questi giorni si legge su molteplici testate online e cartacee che Equitalia ha inviato in questi giorni cartelle esattoriali relative al bollo auto 2013 (non pagato). Una procedura automatica, ma in realtà illegittima: la prescrizione è, infatti, scattata lo scorso 31 dicembre 2016 e con essa i termini per la regolarizzazione di quanto dovuto al fisco.
Come noto, la tassa di proprietà sui veicoli ha un termine di prescrizione più breve rispetto ad altre imposte: 3 anni (e non 10 anni), a partire dal 1° gennaio successivo a quello in cui la tassa va pagata. Ne consegue che dal 1° gennaio 2017 l'importo del Bollo Auto 2013 non è più dovuto.
Ad interrompere la prescrizione potrebbero essere state nel frattempo comunicazioni ufficiali di Equitalia o un avviso di accertamento: in questi casi, i termini di prescrizione si interrompono per ripartire dalla data dell'ultima notifica da parte dell'Ente esattoriale.
In questi giorni è tornata sulla fattispecie la Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, ribadendo quanto affermato a più riprese in questi anni: anche nel caso in cui la cartella non venga impugnata e diventi definitiva, la prescrizione scatta sempre dopo i 3 anni (per il Bollo Auto) e non dopo 10 anni, come sostenuto di contro da Equitalia.
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