Il Ddl concorrenza rimane fermo, ancora una volta, in Senato. Si sbloccherà una volta nominato il nuovo ministro dello Sviluppo?
L'ex ministro dello Sviluppo Federica Guidi, dimessa dopo lo scandalo del petrolio, ha spinto per una riforma Rca volta a favorire le assicurazioni basata su un percorso di danneggiato > assicurazione > carrozziere convenzionato.
Sull'argomento si esprime Davide Galli, numero uno di Federcarrozzieri che si è battuto per mesi contro regole ritenute anti-concorrenziali e illiberali: “Abbiamo avuto Federica Guidi, che ha spinto a più non posso per fare regali alle compagnie assicuratrici, massacrando i diritti degli automobilisti e, in ultima analisi, se ci è concesso, il lavoro di noi carrozzieri indipendenti. Tutte regole a favore della canalizzazione feroce, con questo percorso demoniaco, per il controllo totale e assoluto del mercato Rc auto da parte delle assicurazioni, ancor più di quanto già sia ora”.
“Il futuro ministro dello Sviluppo economico - attacca Galli - deve avere un obiettivo preciso: un repulisti alla direzione generale Concorrenza mercato e tutela dei consumatori. Una struttura tecnica che, da un lato, ha mostrato di essere algida con carrozzieri, vittime della strada e alcune associazioni dei consumatori; dall’altro, è stata molto incline a sposare gli interessi delle compagnie di assicurazione. Il futuro ministro dello Sviluppo economico deve affrontare un altro problema grave: il ruolo delle Autorità di controllo. Infatti, il Ddl Concorrenza è partito da una segnalazione dell’Antitrust, condivisa dall’Ivass (Istituto di vigilanza sulle assicurazioni) sulla base di un’indagine conoscitiva costruita su dati provenienti solo dall’Ania (Associazione che rappresenta quasi tutte le compagnie). Dalla segnalazione al Disegno legge, così allineato alle indicazioni delle Autorità di controllo, il passo è stato brevissimo”.
Secondo Galli, per portare la libera concorrenza in ambito Rca bisognerebbe provare il metodo utilizzato in Francia, reputato efficace.
La ricetta è semplice: anzitutto, “la portabilità dei certificati assicurativi come avvenuto in Francia”. Le Rca come le tariffe dei cellulari, si dice addio come e quando pare al consumatore, per far calare i prezzi. Il secondo punto riguarda le tabelle di Milano per le vittime della strada: “risarcimenti equi, proporzionati alle gravi lesioni fisiche post incidente”. Terzo: “Si dia accesso all’operato delle Autorità di controllo da parte dei legittimati e degli enti esponenziali”. E ancora: “Si annullino clausole vessatorie limitative dei diritti dei danneggiati prima che si creino casi eclatanti come quelli relativi alle banche. Si conceda la possibilità di scegliere il riparatore di fiducia. Si tuteli la libertà dei periti: non devono essere costretti a stimare un danno in funzione di criteri forniti dalle compagnie, anziché sulla base della deontologia e dell’etica professionale”. La palla adesso passa al Governo e soprattutto al futuro ministro.
Fonte Omniauto.it