News | 04 Marzo 2016 | Autore: Redazione

Le buche stradali: danni, responsabilità e risarcimenti

Un nemico per l’automobilista: le buche. Cerchiamo di capire quali sono i principali interventi da parte dell'officina e come procedere per richiedere il risarcimento.

 

Le buche rappresentano senz'altro un grave problema per la sicurezza di tutti, dai pedoni agli automobilisti. Ma la domanda è: di chi è la responsabilità? Certamente non si può dare la colpa solo alle piogge o all’inverno. Se le buche si formano sicuramente c’è qualcosa che non funziona come dovrebbe. Siamo tutti abituati a vederle, ma non ci dedichiamo l’attenzione che meriterebbero.
La neve e la pioggia sicuramente sono solo alcune delle principali cause, ma bisogna anche considerare problemi alla radice: progettazione e utilizzo di materiali corretti. Negli anni il numero di veicoli è sicuramente aumentato per questo motivo le nostre strade sono state esposte a ulteriori sollecitazioni.
Quindi è necessario che le autorità competenti monitorino il controllo dei lavori, ma non solo: le nostre strade hanno anche bisogno di manutenzioni preventive. A questo proposito pochi giorni fa si è aperta una voragine in tangenziale Sud, direzione Milano, a seguito delle forti piogge degli ultimi giorni. In questa circostanza si sono registrati notevoli danni ai veicoli.
 
I danni
Le componenti che si danneggiano maggiormente con l’impatto violento di una buca sono sicuramente le ruote, gli ammortizzatori, bracci quindi le componenti sotto telaio. Da nord a sud le problematiche sono le stesse: ruote squarciate, cerchioni danneggiati e pneumatici scoppiati. Per la maggior parte degli automobilisti è relativamente semplice determinare quando gomme, freni e tergicristalli sono usurati, ma non è la stessa cosa per le parti sotto telaio. Qui gioca un ruolo importante il meccanico che raccogliendo qualche informazione sulla guida del cliente può valutare quando è necessario procedere alla sostituzione. L’officina deve far comprendere all’automobilista l’importanza di queste componenti, perché sono parti del veicolo che permettono una maggiore sicurezza su strada e l’aderenza all’asfalto. L’impatto violento con una buca in particolare colpisce gli ammortizzatori e se vengono danneggiati comportano una ridotta efficienza dei freni e un aumento della distanza di arresto incrementando il rischio di slittamento su fondo stradale bagnato. L’automobilista non si accorge dello stato di queste componenti poiché si usurano gradualmente e quindi il conducente si abitua e non fa caso alle mutate condizioni di guida. Per questo sottolineiamo quanto è importante che l’autoriparatore informi gli automobilisti dei rischi che corrono e dell’importanza di una regolare manutenzione, effettuando controlli costanti. Il monitoraggio è importante e purtroppo l’automobilista tende a rivolgersi al meccanico nel momento in cui il problema è grave (es: rottura bracci trasversali), ed è qui lo sbaglio, bisogna prevenire il danno non posticipando la data dell’intervento.

Il risarcimento
Il danno che deriva a un mezzo o a una persona dalla cattiva manutenzione delle strada può essere oggetto di richiesta di risarcimento da indirizzare all’Ente proprietario della strada.
  1. Tuttavia perché l’Ente sia tenuto al risarcimento devono sussistere alcuni requisiti:Il “rapporto di custodia” tra l’ente e la strada: in altre parole occorre verificare se, per la collocazione del tratto stradale, l’Ente proprietario aveva un effettivo potere di controllare il bene e quindi di percepire le sue condizioni e di eliminare quel determinato pericolo che si è poi tramutato in un danno reale per l’utente/cittadino
  2. Un rapporto di causa-effetto tra l’anomalia della strada e il danno
Un tempo era richiesto anche che l’anomalia (la buca) fosse anche collocata in modo da non essere percepibile: la cosiddetta insidia. Sulla base di questo orientamento (che oggi non è più accolto) il danneggiato avrebbe dovuto dimostrare oltre alla dinamica del fatto anche la difficoltà nella percezione del pericolo. Una prova particolarmente complessa da fornire specie nei casi in cui l’unico testimone del fatto era il danneggiato stesso. Oggi, invece, è generalmente riconosciuto che la responsabilità per il sinistro va addossata all’Ente proprietario della strada sulla base della prova della dinamica del fatto e dei due requisiti richiamati in precedenza (rapporto di custodia e rapporto di causa-effetto).

Come richiedere il risarcimento del danno
In primo luogo la possibilità di ottenere un risarcimento del danno dipende dalla dimostrazione delle circostanze concrete nelle quali il sinistro è avvenuto. E’ quindi necessario, immediatamente dopo il sinistro, fare intervenire le Autorità di Pubblica Sicurezza (Polizia Municipale, Polizia di Stato ecc.) perché redigano un verbale che riporti le condizioni del tratto di strada percorso. Inoltre è sempre opportuno, se vi è la possibilità, scattare delle fotografie del posto e delle condizioni del mezzo, nonché recuperare immediatamente i nominativi di tutti i testimoni che hanno assistito all’incidente. Se vi sono stati solo dei danni materiali al veicolo occorre predisporre un preventivo per le riparazioni. Una volta raccolti questi elementi occorre individuare l’ente proprietario della strada ed inviare alla sua sede legale una richiesta di risarcimento dei danni specificando:
  • le generalità del danneggiato o del soggetto che richiede il risarcimento
  • le circostanze nelle quali è avvenuto il sinistro
  • la dinamica del sinistro
  • la tipologia e l’entità dei danni subiti
  • il nominativo dei testimoni
Occorre poi indicare se sono intervenute le autorità di pubblica sicurezza o autorità sanitarie.
 
Detto questo per l’officina è utile tenere in considerazione tutti questi elementi per fornire una consulenza migliore al proprio cliente. Soprattutto perché l’automobilista verrà da voi e chiederà il vostro di intervento, perciò un’opportunità in più di lavoro.

 

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