Il nuovo testo sul reato di omicidio stradale approvato alla Camera - dice Alessia Morandi (Pd) - è stato concordato con Cucca, il relatore del Senato, per evitare ulteriori modifiche. Viene quindi assicurato - dice Riccardo Nencini (Psi) - l'impegno di rendere attiva entro l'anno la legge sul reato di omicidio stradale.
Rispetto al testo approvato in prima lettura, ci sono delle novità. Le tre fattispecie in cui si articola l'omicidio stradale ora sono specificate come reato autonomo, mentre i senatori avevano previsto un'aggravante per chi si fosse messo alla guida sotto l'effetto di alcool e stupefacenti.
Per l'omicidio stradale plurimo ora la pena arriva a 18 anni. Resta invariata la pena (da 2 a 7 anni) prevista oggi nel caso in cui la morte sia stata causata per violazione al codice della strada. Ma la sanzione è notevolmente elevata se chi si mette alla guida e uccide una persona è in stato di ebbrezza grave con un tasso alcolemico oltre 1,5 grammi o sotto effetto delle droghe: da otto a 12 anni di carcere. Sarà punito con la pena da 5 a 10 anni l’omicida il cui tasso alcolemico superi 0,8 grammi oppure abbia causato l’incidente per condotte di particolare pericolosità (eccesso di velocità, guida contromano, infrazioni ai semafori, sorpasso o inversioni a rischio). In questo caso la Camera ha abbassato la pena minima (da 7 a 5 anni) prevista dal Senato.
Inoltre i deputati sono stati più garantisti riducendo l’arresto obbligatorio in flagranza di reato solo ai casi più gravi di ubriachezza e di inabilità psicofisica (droga). «Grande soddisfazione per l’approvazione della legge sull’omicidio stradale». Ad esprimerla sono le associazioni Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni di Firenze e l’Asaps, che osservano: «L’impunità sta per finire». Positivo il giudizio di Alberto Pallotti, portavoce dell’Uiss. Umberto Guidoni (Fondazione Ania) parla di «conquista di civiltà per il Paese».
(fonte Assinews)
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