L’Unione Europea abbatte i monopoli sui ricambi visibili e approva la Clausola di Riparazione: una svolta per il mercato della riparazione indipendente. Il commento di FIGIEFA.
Lo scorso 11 ottobre 2024 il Consiglio dell’Unione Europea ha votato a favore della cosiddetta "Clausola di Riparazione" per i ricambi visibili delle automobili, adottando le proposte della Commissione Europea per la revisione della Direttiva e del Regolamento sul design industriale.
Questo voto pone perciò fine a tanti anni di disarmonia normativa tra gli Stati membri, dando ai consumatori europei la libertà di scegliere i ricambi per la riparazione dei propri veicoli, eliminando così i monopoli sui ricambi visibili.
Dal 1993, l'organizzazione ECAR (European Campaign for the Freedom of the Automotive Parts and Repair Market), di cui FIGIEFA è membro attivo, ha promosso l'adozione di una clausola europea sulle riparazioni.
Questa misura consente a tutti i cittadini di avere un vero "diritto di scelta", mantenendo una protezione completa per i design dei nuovi veicoli, ma evitando che questa si estenda ai ricambi visibili come paraurti, fari e parabrezza. FIGIEFA precisa che tutto questo permetterà a tali ricambi di essere prodotti e distribuiti liberamente nel mercato aftermarket, favorendo la concorrenza.
Un importante passo in avanti
"La decisione del Consiglio è una vittoria per i consumatori e per l'economia circolare", ha dichiarato Sylvia Gotzen, amministratore delegato di FIGIEFA. "I consumatori devono sempre poter scegliere i ricambi per riparare i propri prodotti, indipendentemente dal marchio o dal fornitore originale". Secondo Gotzen, questa riforma garantirà che le leggi sulla protezione del design non possano più essere sfruttate per creare ingiusti monopoli sui ricambi visibili.“Questo accordo rappresenta un traguardo importante dopo decenni di discussioni politiche, revisioni tecniche e dibattiti tra Bruxelles, Strasburgo e le capitali dell’Unione Europea. Il sostegno delle associazioni dei consumatori, degli operatori indipendenti del mercato post-vendita e delle compagnie assicurative è stato fondamentale per il suo successo. Grazie a questa clausola, i consumatori potranno scegliere tra diversi fornitori di ricambi, aumentando il loro potere d’acquisto e agevolando le riparazioni”, spiega FIGIEFA.
Cosa prevede la clausola e quando sarà applicata
La Clausola di Riparazione sarà applicabile a tutti i nuovi prodotti a partire dal 2024. Tuttavia, a causa delle diverse posizioni dei Paesi membri è previsto un periodo di otto anni entro i quali le varie nazioni dovranno allinearsi alla direttiva europea.Pertanto una serie di prodotti realizzati prima dell’entrata in vigore della direttiva e dunque già esistenti in alcuni paesi non beneficeranno della clausola di riparazione fino al 2032.
Certezza legale e competitività nel mercato europeo
Durante le trattative, si è discusso della necessità per i produttori indipendenti di ricambi di dimostrare che i loro pezzi fossero effettivamente utilizzati per scopi di riparazione, un obbligo considerato impraticabile.Fortunatamente, è stata raggiunta un'intesa relativamente alla “presunzione di utilizzo per la riparazione”, che esenta i produttori indipendenti e i distributori dall’obbligo di dimostrare che l’utilizzo finale dei loro ricambi sia la riparazione, salvaguardandoli da inutili e costose controversie legali. Saranno però obbligati a indicare chiaramente l'origine commerciale del prodotto e l’identità del produttore, così da garantire ai consumatori informazioni chiare e trasparenti.
Benefici economici e sociali
FIGIEFA, dunque, è convinta del fatto che la Clausola di Riparazione avrà notevoli benefici sociali ed economici. Una volta pienamente applicata, si stima che i consumatori europei nel settore automobilistico risparmieranno tra i 450 e i 720 milioni di euro all'anno, grazie a una maggiore concorrenza.Inoltre, questa riforma favorirà la creazione di nuovi posti di lavoro, stimolando l’imprenditoria europea nel mercato aftermarket europeo, che coinvolge oltre 500.000 piccole e medie imprese e impiega 4,5 milioni di persone.
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