La media è alta: 16 sinistri su 100 sono a rischio frode. Le divergenze sono molto evidenti tra nord e sud.
Le assicurazioni devono trasmettere ogni anno all'Ivass una relazione contenente tutte le informazioni dettagliate circa le attività fatte per contrastare le frodi. I sinistri denunciati nel 2013 erano 2,8 milioni, meno del 2012 dove ne erano stati segnalati 3 milioni. I sinistri a rischio frode, nel 2013 sono stati il 16,4% dei sinistri segnalati rispetto ai 13,4,% di quelli segnalati nel 2012. Il divario della percentuale è comunque alta tra nord e sud.
Al nord si registrano meno sinistri a rischio di frode (11,6%), anche se in aumento rispetto al 2012 (9,8%). L'Italia centrale nel 2013 ha avuto un'incidenza dei sinistri a rischio di frode pari al 15,0%, in aumento rispetto al 12,1% dell'anno precedente. La più alta incidenza di sinistri a rischio di frode si riconferma anche nel 2013 nell'Italia meridionale, dove quasi il 30% dei sinistri denunciati è risultato sospetto (in forte aumento rispetto al 23,3% nel 2012). Di tutti questi sinistri, per oltre il 60% (pari al 18,1% dei sinistri denunciati) sono stati predisposti ulteriori accertamenti e di questi il 12,1% sono stati chiusi senza seguito. Le compagnie di assicurazione hanno presentato denunce/querele per il 3,7% dei sinistri (erano il 3,0% nel 2012). A livello regionale, questa percentuale è anche più accentuata in Campania e in Calabria dove si sono raggiunte incidenze di circa il 4,5% (i valori del Molise sono stati trascurati in quanto soggetti a forti variazioni legate alla bassa numerosità dei sinistri denunciati), mentre la Puglia sembrerebbe essere la regione con la percentuale di denuncia/querela più bassa (1,4%).