Presentato lo scorso 10 maggio a Milano il 22esimo Rapporto ANIASA: in ripresa le attività di noleggio a breve termine e di condivisione dell’auto, corre il lungo termine. La flotta raggiunge 1,2 milioni di veicoli.
Il settore del noleggio, trainato soprattutto dalla crescita del noleggio a lungo termine, continua la sua corsa. Tutti i numeri del comparto relativi allo scorso anno sono stati presentati lo scorso 10 maggio a Milano da ANIASA, l’associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità.
Vediamo più in dettaglio tutti gli ultimi aggiornamenti.
I dati salienti
Il settore del noleggio veicoli continua a crescere, raggiungendo un’incidenza superiore al 30% sulle immatricolazioni registrate a livello nazionale; una quota sempre più significativa di nuove vetture ibride (56% del totale immatricolato ibrido plug-in) ed elettriche (32%); una flotta di 1 milione e 200.000 mezzi, che si conferma leva strategica per la decarbonizzazione della mobilità italiana; 13 miliardi di euro di fatturato.ANIASA ha poi precisato che per centrare gli obiettivi fissati al 2035, il nostro paese non ha alternative a rivedere il peso fiscale sui servizi di mobilità turistica, urbana e aziendale a basso impatto ambientale.
Il noleggio corre
In un mercato dell’auto in calo nel 2022 (-9,5%) e in graduale ripresa nel 2023, il settore del noleggio veicoli è tornato a marciare a velocità elevata, trainato dalla significativa crescita del lungo termine: 415.000 veicoli immatricolati in Italia, per un valore di 10,5 miliardi di euro, una clientela arrivata a 250.000 soggetti tra aziende di ogni dimensione e comparto, pubbliche amministrazioni e soggetti privati, oltre 31 milioni di giornate di noleggio per spostamenti a fini turistici o a breve termine, oltre 5,6 milioni di contratti di car sharing nelle città metropolitane.Breve termine in ripresa, ma l’assenza di vetture pesa sull’offerta
Messa alle spalle la critica fase pandemica, il 2022 è stato caratterizzato da una forte crescita del giro d’affari (+59% vs ‘21), del numero di noleggi (+41%) e dei giorni di noleggio (+28%).Sulla contrazione dei volumi - rispetto al pre-pandemia il settore ha perso 1 noleggio su 3 - hanno pesato in modo evidente le difficoltà di approvvigionamento della flotta: se nel 2021 la flotta media aveva registrato un calo pari al -28% rispetto al 2019, nel 2022 questo calo si è ridotto al -5%.
“Un fenomeno causato principalmente dalla perdurante scarsità di prodotto sul mercato e dalle politiche commerciali delle Case automobilistiche che continuano a privilegiare altri canali di vendita. Questo sta comportando un numero di veicoli largamente insufficiente a soddisfare la crescente domanda turistica e una permanenza delle vetture in flotta in aumento (ora intorno ai 16 mesi)”, prosegue ANIASA.
Il car sharing torna a crescere
Il settore dell’auto condivisa sta vivendo una progressiva ripresa, ma gli effetti dell’onda lunga dello stop alla mobilità appaiono ancora evidenti, con un numero di noleggi ben lontano dai livelli del 2019: 5 milioni e 600.000. Gli utenti iscritti sono oggi quasi 2 milioni e 500.000 e le vetture in flotta ammontano a 3.650.Noleggio a lungo termine, nuovo boom trainato dai privati
Il noleggio a lungo termine ha proseguito anche nello scorso anno la propria crescita (+7% del fatturato vs 2021). La combinazione di maggiori acquisti (+17%) e minori vendite di usato (-18%) ha determinato una flotta in forte aumento (+9%) che ha superato 1 milione e 100.000 veicoli. Il business continua a conquistare nuove fette di mercato.Un’espansione dovuta principalmente a due fattori: una progressiva, ma ancora non adeguata, ripartenza delle consegne, che ha consentito di rispondere alle richieste di rinnovo delle flotte da parte di fleet e mobility manager; il sensibile aumento delle richieste da parte dei privati (con e senza partita IVA), che vedono nella formula una vantaggiosa risposta alle loro esigenze di mobilità, specie in questa fase di transizione verso l’elettrico. Il segmento dei privati nel 2022 ha raggiunto quota 160.000 veicoli.
Il primo trimestre 2023
Nel primo trimestre dell’anno in corso, il noleggio ha registrato una significativa crescita delle immatricolazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno che lo ha portato stabilmente, per la prima volta dalla sua comparsa in Italia, sopra la quota di incidenza del 30% sul dato nazionale.Ormai quasi un’auto nuova su tre è immatricolata dagli operatori di noleggio.
Il noleggio a breve termine, in vista di una stagione estiva che si preannuncia contraddistinta da un’elevata domanda, ha registrato indicatori positivi: fatturato (+16%), numero di noleggi (+22%), flotta (+7%).
Il lungo termine, in continuità con lo scorso anno, prosegue la propria crescita con una flotta in deciso aumento (+7%), a fronte di un boom delle immatricolazioni (+72%) che evidenzia come si stiano attenuando le difficoltà di consegne di nuove vetture, e di un giro d’affari in aumento del 9%.
La parola ai protagonisti
“La mobilità del nostro paese necessita di misure strutturali finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di contenimento delle emissioni fissati a livello europeo”, ha dichiarato il presidente ANIASA - Alberto Viano. “L’accelerazione del ricambio del nostro parco circolante non può che passare da una maggiore diffusione delle forme di mobilità pay-per-use nel nostro paese. Per favorire il passaggio dalla proprietà all’uso dei veicoli, con conseguenti benefici ambientali ed economici, è oggi indispensabile un adeguato utilizzo della leva fiscale per alleggerirne la pressione sulla mobilità urbana, turistica e aziendale”.“IVA al 10% per i servizi di car sharing (come per i servizi di trasporto pubblico) e di noleggio a breve termine per turisti stranieri (come già avviene per alberghi e ristoranti), maggiore detraibilità e deducibilità per le vetture aziendali elettriche”, ha evidenziato il Vice Presidente ANIASA - Italo Folonari, “sono le proposte che abbiamo formulato al Governo in vista della Legge sulla Delega Fiscale e della prossima Legge di Bilancio. Un riequilibrio fiscale per i servizi di mobilità a basso impatto ambientale trainerebbe la transizione verso l’elettrificazione del parco circolante e spingerebbe verso l’abbattimento delle emissioni nelle nostre città e verso il loro decongestionamento”.
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