ANIASA presenta esposto all’Antitrust per l’esclusione del noleggio dagli incentivi auto. Ecco il commento del presidente dell’Associazione, Alberto Viano.
La decisione presa dall’Esecutivo italiano di escludere il noleggio dagli incentivi non ha proprio convinto l’ANIASA, anzi. L’Associazione che rappresenta in Confindustria il settore dei servizi di mobilità, infatti, ha presentato un esposto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, meglio conosciuta come Antitrust, in relazione agli incentivi recentemente varati dal Governo per l’acquisto dei veicoli meno inquinanti.
Molto dure le parole dell’Associazione guidata da Alberto Viano, che definisce questa normativa (DPCM del 6 aprile scorso) “discriminatoria” poiché esclude dalla platea dei beneficiari le aziende e, in particolare, il noleggio veicoli. Sono tre gli aspetti distorsivi della concorrenza su cui si focalizza l’esposto presentato da ANIASA all’Autorità Antitrust. Ecco la comunicazione ufficiale diffusa dall’Associazione.
“Il Decreto prevede che gli incentivi siano disponibili solo per le forme di acquisto e leasing finanziario. Il noleggio a lungo termine che, rappresenta oggi un canale fortemente utilizzato (oltre 150.000 consumatori italiani hanno scelto di abbandonare la proprietà per prendere un’auto a noleggio di ultima generazione), è stato incomprensibilmente escluso per la prima volta da questa tornata di incentivi. La scelta di agevolare gli acquisti delle vetture o la loro acquisizione in leasing, genera un pregiudizio nei confronti della mobilità “pay-per-use”, canale che porta evidenti ricadute positive in termini di sostenibilità ambientale e sicurezza dei veicoli, nonché certezza sul fronte delle entrate tributarie per l’Erario. La norma di fatto limita le scelte del consumatore, rallentando il processo di transizione ecologica del nostro Paese.
Il noleggio oggi, dati alla mano, è il principale strumento in grado di accelerare il ricambio dei veicoli più inquinanti, grazie a una quota significativa di immatricolazioni di vetture ibride plug-in (47% del totale) ed elettriche (30%) e a un tasso di rotazione dei veicoli in flotta (in media 4 anni) ben più veloce di quello medio del nostro parco circolante (vita media del veicolo pari a 11,5 anni).
Il secondo punto che produce una distorsione nella concorrenza riguarda l’esclusione delle aziende dagli incentivi. Tale previsione ha l’effetto di dirigere l’offerta delle Case costruttrici verso la vendita di automobili a privati, riducendo significativamente, in un momento di scarsità di prodotto come quello attuale, la fornitura di veicoli alle flotte aziendali e alle società di noleggio.
Il terzo passaggio dell’esposto si focalizza sul car sharing, formalmente incluso nella platea dei beneficiari, ma solo a condizione di un acquisto diretto delle auto da parte degli operatori. Una previsione destinata a rendere inefficace la misura rispetto all’obiettivo atteso di contribuire alla ripartenza dei servizi di condivisione: oggi, infatti, gli operatori di sharing acquisiscono la propria flotta tramite il noleggio, sia per evitare di immobilizzare ingenti capitali sia per acquisire un servizio di manutenzione della flotta, che solo le società di noleggio a lungo termine, con la loro capillare diffusione sul territorio, sono in grado di assicurare”, dichiara ANIASA.