Dietrofront delle Germania, che sembra essere ora d’accordo con Bruxelles e il suo piano Fit for 55.
Stop ai motori benzina e diesel nel 2035? La Germania fa dietrofront e sembra ripensarci: dopo il “nein” del Ministro dei Trasporti tedesco, Volker Wissing, il Ministro dell’Ambiente, Steffi Lemke, ha da poco annunciato che il governo tedesco sosterrà le varie proposte presenti all’interno del piano Fit for 55. Stando a quanto dichiarato da Lemke, dunque, Berlino dovrebbe sostenere il bando ai motori termici proposto dall’Unione Europea.
Ricordiamo, in sintesi, che il pacchetto Fit for 55, ancora oggi in fase di discussione, contiene al suo interno 13 proposte legislative sull’energia e sul clima; l’obiettivo è quello di ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 come previsto dalla legge sul clima.
La posizione del Ministro Lemke, perciò, è ben lontana dal pensiero del Ministro Wissing: il Ministro dell’Ambiente, infatti, precisa che la Germania non accetterà neanche i nuovi modelli alimentati da carburanti sintetici.
Il dibattito, dunque, è sempre più acceso e attorno all’argomento in Europa “aleggia” una buona dose di incertezza. Troviamo, infatti, da una parte, alcuni paesi, come il Belgio e l’Olanda, che chiedono di anticipare il divieto ai propulsori endotermici già nel 2030. Dall’altra parte, invece, citiamo ad esempio la Francia, che ad oggi boccia la proposta “green” di Bruxelles. Il paese guidato da Emmanuel Macron, infatti, crede che la priorità, in questo momento, debba essere data al potenziamento dell’ibrido per ridurre le emissioni.
E in Italia? L’ANFIA, l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, fa sapere di essere favorevole all’impiego dei carburanti sintetici e dei biocarburanti. In un recente comunicato stampa, Paolo Scudieri, presidente di ANFIA, ha infatti dichiarato: “A livello italiano, stiamo portando avanti le interlocuzioni con i Ministeri competenti in materia, che abbracciano una posizione sostanzialmente allineata a quella della filiera industriale, anche per mettere a punto le politiche industriali indispensabili per accompagnare le imprese nel processo di transizione ecologica. Va nella direzione di gestire in maniera adeguata questo processo anche l’istituzione di un fondo pluriennale a sostegno della riconversione della filiera industriale, prevista dal decreto bollette, che dovrà essere sfruttato al meglio con la declinazione di misure di supporto alla domanda di veicoli a zero e a bassissime emissioni e a supporto degli obiettivi di sostenibilità e competitività del sistema produttivo”.
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