News | 26 Novembre 2021 | Autore: redazione

Revisione auto storiche: c’è la svolta

Revisione delle auto storiche: non è più obbligatoria alla Motorizzazione Civile. Ecco il commento dell’ASI.


Revisionare un veicolo di interesse storico o collezionistico, dal 20 novembre di quest’anno, è più facile, veloce e sicuro. Da questa data, infatti, tutti i veicoli immatricolati entro l’1 gennaio 1960 possono ricevere la revisione periodica in qualsiasi officina autorizzata. Prima, invece, era necessario recarsi presso i centri provinciali della Motorizzazione Civile.

Nella nota stampa diffusa dall’Automotoclub Storico Italiano (ASI), l’associazione precisa: “In questo modo il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile è venuto incontro alle richieste del mondo dei collezionisti e dell’Automotoclub Storico Italiano, che rappresenta la più grande associazione di settore: lo spostamento, spesso per diversi chilometri, di un veicolo ultra-cinquantennale non è sempre di facile gestione”.

D’ora in avanti, inoltre, occorre rivolgersi presso le sedi provinciali della Motorizzazione solo se il mezzo storico non può affrontare le prove sui rulli dinamometrici delle normali officine. In questo caso, i controlli della frenata si svolgeranno con l’uso di un dispositivo GPS ed il veicolo alla velocità di almeno 40 chilometri orari per calcolare una decelerazione superiore a 4,5 metri al secondo. Non solo. Nel nuovo decreto è stata inserita anche la deroga al controllo delle emissioni per i veicoli costruiti prima del 4 agosto 1971.

“Si conclude un lungo percorso – spiega Alberto Scuro, presidente ASI – che la nostra associazione stava portando avanti da anni con la collaborazione della Motorizzazione. L’emanazione del provvedimento, già previsto e dettagliato a fine 2019, è arrivata finalmente alla firma del Ministro Enrico Giovannini. I veicoli storici costituiscono un patrimonio culturale da promuovere, difendere e tutelare. Ridurre la burocrazia e semplificare le procedure per mettere in regola la propria auto o la propria moto classica vale più di incentivi economici”.

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