Non bastassero le vernici metallizzate, doppio o triplo strato e le tinte opache, il futuro sembra destinato a cambiare radicalmente il ruolo delle tinte per auto, non più o non solo estetiche ma anche funzionali: ad ispirare il futuro ci pensa Mercedes-Benz con il suo prototipo Vision G-Code
Quando si parla di prototipi la vernice dell'auto riveste sempre un ruolo importante: il prototipo serve a far intuire le tendenze e cosa impatta più di una colorazione azzeccata o futuristica se non la livrea?
Eppure per la prima volta, la vernice non è solo un “vezzo”, ma anche uno degli oggetti della presentazione, perché la nuova Vision G-Code di Mercedes-Benz è un veicolo che vuole essere l'avanguardia del basso consumo, oltre che ispirare una nuova categoria di veicoli, i SUC, cioè Sports Utility Coupé (anche qui, come se non bastassero le sigle già presenti: SUV, SUT eccetera).
Da un punto di vista tecnico G-Code è un'auto ibrida con un motore a combustione interna a idrogeno combinato con un motore elettrico: il primo agisce sulla trazione anteriore, il secondo su quella posteriore. Come tutte le auto che hanno un motore elettrico, ovviamente, G-Code ha tutti i sistemi di recupero dell'energia classici, quindi sia dall'alternatore del motore a combustione, sia dalla frenata.
Ma la vera novità è sta quella di recuperare energia elettrica anche dalla vernice dell'auto. Mercedes-Benz, infatti ha definito la vernice di questo prototipo “multi-voltaic silver” che tradotto letteralmente suonerebbe un po' come “argento multi voltaico”, ma che nella sostanza significa che la vernice ha la capacità di lavorare sia come una pannello solare classico, cioè creando corrente grazie ai raggi solari, ma anche attraverso un sistema innovativo che sfrutta l'aria che scorre sulla vernice. In sostanza, l'aria che scorre sulla vettura (sia quando è in movimento, sia quando è ferma), genera una carica elettrostatica sulla carrozzeria che viene raccolta e immagazzinata nella batteria dell'auto.
Il sistema completo di generazione di corrente comprende anche le sospensioni (che con il proprio moto possono creare corrente), ma il punto cruciale e la vera innovazione è rappresentata sicuramente dal car refinish.
Le concept car nascono per indicare una via di un futuro possibile. Resta a questo punto da chiedersi, se questa innovazione dovesse essere realmente implementata sulle auto del futuro, come e cosa gestirà la corrente creata dalla vernice, e quali saranno le implicazioni in caso di incidente. Se già oggi è complesso riparare un'auto con pigmenti particolari l'aggiunta degli elementi elettrostatici e fotovoltaici sembra destinata a peggiorare la situazione, senza contare che, probabilmente la carrozzeria dovrà dialogare con il sistema di ricarica attraverso una o più specifiche centraline, come dire: quando si farà una riparazione estetica sarà necessario comunicare o riprogrammare qualche computer.