La trasformazione è in atto: i grandi canalizzatori determineranno le scelte del mercato? Cosa devono fare gli autoriparatori? Nel frattempo uno studio rivela: “l’auto continua a dominare la strada, ma il concetto di proprietà si sta trasformando”.
Il termine “canalizzatore”, infatti, rientra ormai a pieno titolo tra quelle parole del dizionario automotive. Non più “alieni”, ma protagonisti del settore che mettono meccanici e carrozzieri nelle condizioni di lavorare su auto molto giovani e dotate di tecnologie di bordo all’avanguardia.
Se la mobilità si fa sempre più condivisa, dunque, è importante capire chi sono questi “nuovi” clienti di officine e carrozzerie. In sintesi, è bene ricordare, infatti, che i grandi canalizzatori sono player alla ricerca di centri “multiservice”: interlocutori per tutti gli interventi, dalla carrozzeria, alla meccanica fino alle gomme. Insomma, di autoriparatori che siano in grado di gestire a 360 gradi gli eventi riparativi in tutto il ciclo di vita dell’auto. Gli autoriparatori, perciò, sono chiamati in causa e se vogliono iniziare a dialogare con una flotta devono fare un salto di qualità e vedere la propria attività sotto un’altra prospettiva.
L’altro aspetto da considerare è la progressiva trasformazione del cliente finale, della sua mentalità e del suo atteggiamento nei confronti della proprietà dell’auto. Temi, questi, che sono stati ripresi da un recente report pubblicato sul finire del 2019: “The Road Ahead: The Future of Mobility Report”, realizzato da Avis Budget Group. Lo studio in questione rivela che con molta probabilità nei prossimi dieci anni i consumatori passeranno a un modello on demand per la loro modalità di trasporto preferita. Segnaliamo che il report analizza i dati della ricerca effettuata su consumatori di 16 paesi in Europa, tra cui l’Italia, e Asia.
Vediamo, dunque, cosa è emerso.
I numeri del report
L’82% delle persone intervistate pensa che possedere un’auto sia ancora importante, il 77% ha un’auto di proprietà e circa il 50% considera ancora l’auto come mezzo di trasporto ideale.Tuttavia, questa situazione, continua il report, è destinata a cambiare, poiché per più di due terzi (68%) degli intervistati la piena proprietà di un veicolo smetterà di essere il modo più diffuso per accedere all’auto nei prossimi 10 anni, e oltre la metà (54%) è preparata a rinunciare alla proprietà e affidarsi al noleggio a lungo termine, oppure a servizi on-demand e in abbonamento. Anzi, il 59% degli intervistati ha dichiarato di aspettarsi più servizi in abbonamento e on-demand per le auto e i furgoni nei prossimi anni.
Per quanto riguarda l’Italia, il 92% degli intervistati ritiene importante possedere un’auto e il 90% ha un’auto di proprietà. Ma ben il 71% degli intervistati prende comunque in considerazione l’idea di rinunciare al possesso dell’auto e affidarsi a un servizio di noleggio/abbonamento a lungo termine, a patto che sia pratico e conveniente. E per la stessa percentuale di intervistati (70%) il risparmio di denaro potrebbe rappresentare un motivo in più per rinunciare al possesso di un’auto.