L’incontro, a cui hanno partecipato officine e carrozzeria del network, ha visto la partecipazione di Alessandro Cardoselli, direttore industriale Arval Italia, Marco Mosaici, direttore network, Grégoire Chové, direttore generale fino all’1 luglio 2019, e un parterre di relatori che hanno animato la tavola rotonda, toccando temi molto cari agli autoriparatori: la trasformazione del mondo aftermarket, della riparazione e l’evoluzione tecnologica.
Alla convention, inoltre, sono stati premiati gli Arval Premium Center che lo scorso anno hanno fatto la differenza per i risultati che hanno raggiunto e per i servizi che ancora oggi offrono.
Bologna: una città speciale
Risale a cinque anni fa la prima tappa del Roadshow Arval dedicato al network degli autoriparatori, oggi Arval prosegue il suo viaggio sempre al fianco di officine e carrozzerie: due figure fondamentali che condividono con la flotta lo stesso “patrimonio comune”, gli automobilisti.“Affidiamo a voi i nostri driver, il nostro bene più prezioso. A voi autoriparatori evoluti con cui abbiamo instaurato rapporti autentici e obiettivi comuni. Insomma, vi affidiamo la nostra fiducia riparativa”, ha dichiarato Alessandro Cardoselli.
Sempre a Bologna, ad Autopromotec 2019, l’azienda specializzata nel noleggio a lungo termine e nei servizi di mobilità, ha partecipato con uno stand nel “cuore del ricambio” (il padiglione 16). Qui ha condiviso con la filiera automotive la sua offerta di servizi e soluzioni per il noleggio e ha messo in risalto il suo “network preferenziale”, il progetto che ad oggi conta 750 centri (150 Arval Premium Center e 600 Arval Center).
Il network Arval: un patrimonio comune
Il microfono è quindi passato a Marco Mosaici che senza tanti giri di parole è andato dritto al punto: “Con Arval la riparazione è cambiata, ma saremo sempre con voi per supportarvi ad affrontare la sfida tecnologica del futuro”.Arval, infatti, è tra quelle realtà che nel nostro mondo ha creato molte attese ed è convinta che la partita si giochi sull’efficienza. In quest’ottica il canalizzatore ha il compito di essere un partner per il suo network, definito dal management come “un patrimonio comune”. “Ciascuno di voi ha il dovere di proteggerlo, di tutelarlo, ma soprattutto di farlo evolvere”, ha commentato Marco Mosaici.
Dagli oltre 10.000 riparatori legati alla rete Arval, l’azienda ha selezionato 600 Arval Center (specialisti nei singoli servizi) e i primi 150 Arval Premium Center: strutture multiservice che offrono servizi di manutenzione ordinaria e straordinaria, carrozzeria, pneumatici, sostituzione e riparazione cristalli eccetera. Sono, quindi, 750 i centri dislocati su tutto il territorio nazionale.
“Chi lavora con noi deve necessariamente investire in formazione per poter essere in grado di erogare servizi ed essere propositivo. Non abbiate paura di mettervi alla prova, solo così potete migliorare. Siamo un gruppo unito, solido e partecipativo: seguiteci in questa avventura”, ha concluso Marco Mosaici.
Il noleggio come esperienza
Sul palco per l’ultima volta nelle vesti di direttore generale Arval Italia, Grégoire Chové alla convention ha ufficializzato il suo nuovo incarico effettivo dall’1 luglio 2019: managing director Europe del gruppo Arval.Dopo aver guidato per 7 anni la filiale italiana, Chové inizia quindi una nuova avventura, ma non dimenticando questi anni di successi. Anni in cui la società, che ha raggiunto lo scorso gennaio il record dei 200.000 veicoli in flotta, è stata in grado di trasformarsi da società di noleggio a lungo termine a player di mobilità a 360 gradi. Grégoire Chové ha ribadito infine l’importanza del network Arval: “Con voi autoriparatori condividiamo lo stesso cliente, i nostri driver. C’è tanto lavoro da fare, ma una cosa è certa: vi metteremo in condizione di intervenire sui veicoli più recenti e vi offriremo altrettanti servizi e/o opportunità”.