Approfondimenti | 27 Febbraio 2018 | Autore: Alessandro Margiacchi

Consorzio Autoriparatori Uniti: avanti tutta

Crescere, darsi da fare, dialogare con le assicurazioni e entrare sempre più nell’ottica di diventare un grande network: questi i pilastri su cui si fonda il Consorzio Autoriparatori Uniti e le sue attuali 43 carrozzerie aderenti. Abbiamo intervistato Pietro Crotta, il presidente del Consorzio.
 

Riprendiamo da dove ci eravamo lasciati: 18 marzo 2016. Una data importante, una giornata che ha visto nascere in Lombardia una realtà che sta facendo grandi passi in avanti e che continua ad allargare la propria famiglia. Stiamo parlando del Consorzio Autoriparatori Uniti, un gruppo che ancora oggi è proiettato verso il futuro e che punta sempre più ad avere una copertura capillare nella regione Lombardia.

Abbiamo intervistato Pietro Crotta, il presidente del Consorzio, per farci raccontare come stanno andando le cose, gli obiettivi futuri e i traguardi raggiunti in quasi due anni di attività.
 
Sono ormai passati due anni dalla nascita del vostro Consorzio. Può raccontarci com’è nata questa realtà?
All’inizio l’idea era quella di incontrarsi fra due, tre o al massimo quattro carrozzerie della zona per parlare del nostro mestiere, diciamo di confrontarsi tranquillamente tra colleghi. Dopo una serie di incontri, capimmo che i tempi fossero maturi per tirare fuori delle idee innovative.

Da qui la decisione di creare un Consorzio, ma non un semplice Consorzio, bensì uno diverso da tutti gli altri: un progetto di collaborazione concreto, volto a tutelare le carrozzerie e fornire loro gli strumenti necessari per essere competitive sul mercato nei prossimi anni.
Successivamente, abbiamo identificato i nove soci fondatori e abbiamo dato vita al Consorzio Autoriparatori Uniti. Ammetto che è stato un percorso molto impegnativo, ma ne è valsa la pena.

A che punto è oggi il Consorzio?
Al momento il Consorzio conta su 43 carrozzerie: un risultato raggiunto con un grande lavoro di squadra. Siamo riusciti a farci spazio sul territorio e gli associati che ci hanno scelto, non ci hanno mai abbandonato. Fanno parte del nostro gruppo carrozzerie grandi, medie e di piccole dimensioni, e siamo sempre alla ricerca di nuove strutture. Ciò che ci tengo a sottolineare è che per noi non è importante quanti siamo, ma chi siamo: per noi conta creare una sinergia importante all’interno del Consorzio.

Ci diamo da fare per creare una rete il più capillare possibile, mettere un puntino su ogni area di nostra competenza: Milano nord, Monza Brianza e Lecco.
Vogliamo allargarci per diventare più forti, ma non per aspetti economici: ciò che entra nel Consorzio rimane nel Consorzio. A dire il vero l’unico che percepisce dei soldi è il commercialista.
 
Quali sono i parametri con cui vengono scelte le carrozzerie?
Per prima cosa vogliamo capire le loro intenzioni e cosa si aspettano da noi. Detto questo, noi siamo alla ricerca di carrozzerie sane, serie, che abbiano bene a mente che il futuro è per chi lavora in modo pulito, con etica, con professionalità ma soprattutto con trasparenza.

Inoltre, con noi non hanno nessun vincolo: può essere una carrozzeria indipendente o fiduciaria, può comprare i ricambi presso i nostri partner oppure no. Naturalmente, però, deve essere consapevole che se si avvale dei nostri partner contribuirà al bene del Consorzio.
Insomma, vogliamo far sentire i nostri carrozzieri parte di una grande famiglia: per noi è fondamentale incontrarci e scambiarci opinioni.
 
Quali progetti state portando avanti?
Innanzitutto vorrei partire da una nostra peculiarità: il Consorzio Autoriparatori Uniti interagisce con le compagnie assicurative, siamo in grado di dialogare con loro su molte proposte. Proprio per questo motivo nel nostro gruppo ci sono carrozzerie fiduciarie e indipendenti: non abbiamo nessun tipo di ostilità nei loro confronti e nemmeno verso le flotte di noleggio. Anzi, ci piacerebbe discutere con loro su iniziative concrete. Insomma, vogliamo essere omogenei.

A proposito di progetti, e di compagnie assicurative, abbiamo creato il progetto grandine: un gruppo di nostri bollisti per affrontare il problema grandine.
Inoltre, abbiamo una flotta di cinque auto sostitutive in condivisione, organizziamo corsi di formazione per i nostri associati e abbiamo in cantiere il progetto di diventare un vero e proprio network con nostri uffici e una sede legale per essere un punto di riferimenti per tutti i nostri partner e per tutti coloro che vogliono dialogare con noi.

Infine, il Consorzio Autoriparatori Uniti può fregiarsi di aver stretto un importante accordo con AsConAuto: siamo gli unici in Italia ad aver stretto una partnership con loro.
Abbiamo tanti progetti, ma preferiamo farne pochi alla volta, ma bene. Non mettiamo troppa carne al fuoco perché vogliamo essere concreti.
 
Ha parlato di formazione. Come siete strutturati al riguardo?
Indicativamente, in un anno organizziamo quattro corsi di formazione a titolo gratuito. Le tematiche degli incontri sono molteplici come per esempio: corsi di formazione per la gestione del sinistro, per la comunicazione al cliente, accettazione, management, gestione e molto altro ancora. Diciamo però che abbiamo occasione di confrontarci con loro ogni volta che organizziamo riunioni e ricorrenze: il dialogo per noi è tutto.

In questo momento, inoltre, ci stiamo interessando per integrare alcuni studenti nel mondo della carrozzeria, organizzando eventuali stage presso i nostri autoriparatori.
 
Dalla Lombardia al resto dell’Italia?
Al momento non è nei nostri piani. Nel nostro raggio di azione ci sono ci sono tantissime carrozzerie. Riusciamo già a coprire l’intera provincia di Monza Brianza, ma se riuscissimo, oltre a Lecco, a coprire ancora di più Milano per noi sarebbe già un traguardo eccezionale.
 

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