I centri vetro sono oramai una realtà, ma anche le carrozzerie possono ancora avere un ruolo importante in questo settore, a patto che si organizzino in network nazionali. Siamo stati in Dira, distributore nazionale di cristalli, per fare il punto sul settore.
Con una crescita costante di fatturato, un magazzino centrale degno di una centrale logistica in provincia di Cuneo più due filiali, a Torino e Napoli, per consegne in tutta Italia a oltre 1.200 clienti attivi.
Nei progetti futuri viene annunciata l’apertura di altre due filiali per potenziare il servizio nelle aree Nordest e Centro Italia.
Si può dire che poche persone meglio di lui siano titolate a parlare di cristalli.
Non solo, la tecnologia sta cambiando rapidamente le logiche di questo tipo di riparazione: se un tempo bastavano sigillante e guarnizione, oggi è sempre più importante conoscere l’elettronica del mezzo per poter sostituire un parabrezza. Telecamere, Lidar (Light Detection and Ranging) e sensori sono sempre più “affogati” nel parabrezza, strumenti che non solo vanno riconnessi correttamente all’auto, ma a volte anche ricalibrati, operazione per cui a volte neanche le case auto hanno gli strumenti necessari.
Un settore sempre più difficile per la carrozzeria, eppure ancora fondamentale, perché il cristallo, oltre alla rottura legata al famoso “sasso” è un classico ricambio da incidente.
Vediamo allora nel dettaglio cosa sta cambiando e quale è la visione di questa azienda sul futuro di questo settore.
Centri posa: un fenomeno ancora in crescita
Nonostante molte carrozzerie si siano strutturate per proporre il servizio cristallo, la tendenza del “centro di posa” come network adatto a gestire la riparazione e la sostituzione del cristallo rimane in crescita. Aumentano i centri specializzati e la loro capillarità.
La vera forza di questi centri risiede, secondo Capello, principalmente proprio nella loro capillarità e nella capacità di stringere accordi quadro con le assicurazioni. “La polizza cristalli è una garanzia accessoria che costa poco, e chiunque abbia sperimentato la rottura di un parabrezza e abbia dovuto affrontare i costi di ripristino diventa un cliente fedele di questo tipo di copertura” spiega Capello. Senza contare che, spesso, questi network hanno generalmente un’unica centrale di acquisto e vendita verso le Assicurazioni, questo è un vantaggio considerevole dal punto di vista amministrativo.
Tecnologia in aumento
A complicare la vita delle carrozzerie, poi, ci si sono messe ancora una volta anche le case auto.
Il vetro è uno dei campi di maggiore sperimentazione per quel che riguarda i sistemi di assistenza alla guida: dal sensore pioggia per i tergicristalli fino ai sistemi Lidar e Adas (Advanced drive Assistance system) di nuova generazione per le auto a guida autonoma, senza contare che sulle auto di fascia alta sono già arrivati gli head-up display, che consentono di vedere le informazioni di guida (navigatore e cruscotto) direttamente sul parabrezza.
Questi sistemi richiedono di essere ricalibrati qualora si sostituisca il cristallo, ma se alcune case hanno implementato un sistema automatico di regolazione, altre richiedono l’utilizzo di bersagli e attrezzature specifiche. In ogni caso, il parabrezza non è più solo un cristallo da sostituire, ma un ricambio complesso, che va ricollegato all’impianto elettronico dell’auto e gestito dalla centralina.
Non solo, “La complessità sta aumentando di giorno in giorno - spiega Capello - basti pensare che a volte anche solo la colorazione del vetro o un errato posizionamento delle telecamere, può influire sul corretto funzionamento delle parti elettroniche”.
E i carrozzieri?
Ma se la tecnologia e i centri vetro rappresentano un ostacolo allo sviluppo del settore del cristallo in carrozzeria, non è affatto detto che anche i carrozzieri non abbiano delle chance in questo settore.
“In primo luogo, generalmente i carrozzieri sono più preparati e maggiormente abituati a gestire le complessità del veicolo; in secondo è evidente che, in caso di incidente siano loro i primi ad avere un’opportunità” spiega Marco Nuzzo, direttore commerciale di Dira.
Tuttavia, secondo Domenico Capello la carrozzeria avrà un futuro in questo settore solo se saprà organizzarsi in network affidabili: “il mercato sta cambiando, sempre più le riparazioni del vetro sono canalizzate da player che non si occupano di riparazione: dalle assicurazioni alle flotte.
In questo settore è fondamentale offrire un servizio su tutto il territorio italiano, quindi vedo un futuro di grandi gruppi, anche di carrozzieri, in grado di risolvere le problematiche per questo tipo di clienti, che sono sostanzialmente capillarità e soddisfazione degli automobilisti”.
Il vetro: un ricambio originale
In ogni caso è bene considerare che il vetro, a differenza di altri ricambi di carrozzeria, ha la fortuna di avere, anche in aftermarket, ricambi originali, cioè usciti dalla stessa linea di produzione del primo equipaggiamento.
“Siamo distributori del marchio Pilkinton, e di altri marchi sempre di primo equipaggiamento – spiega Marco Nuzzo – produttori di primo livello, e sui vetri che trattiamo abbiamo l’assoluta garanzia di una qualità identica a quella montata dalla casa auto. Abbiamo dalla nostra una profondità di gamma, qualità, prezzo e un sistema logistico avanzato”.
In Dira, infatti, il magazzino è organizzato in maniera tale da permettere l’evasione di quasi tutti gli ordini nel giro di 24 ore. Ogni prodotto è tracciato e l’azienda consegna in tutta Italia, sia direttamente sia attraverso partner ricambisti.
Meteo e velocità: ecco chi rompe il parabrezza
Una delle curiosità che si scoprono con chi vende sul mercato migliaia di cristalli ogni anno, è che le rotture di cristalli sono legate a doppio filo con le condizioni meteo. Quest’anno, ad esempio, con scarse piogge e temperature finora sopra le medie stagionali il mercato ha subito una certa contrazione.
Il perché lo spiega lo stesso Domenico Capello: “quando piove molto o si ghiaccia la strada, quello che succede è che l’asfalto si sgretola e si formano i famosi ‘sassi’, che poi sono la causa principale della rottura di un parabrezza”. Un fenomeno molto italiano e legato alla cattiva manutenzione del manto stradale.
L’altro fattore che incide sui danni ai parabrezza è la velocità dell’auto. Con l’introduzione dei limiti di velocità e soprattutto con strumenti di controllo più avanzati come il tutor, le rotture sono infatti diminuite su tutta la rete autostradale italiana.
I numeri di Dira
3 magazzini di distribuzione
100 magazzini avanzati distribuiti su tutto il territorio nazionale
1.000 metri quadri di magazzini complessivi
11.000 metri quadri di magazzini complessivi
12.000 parabrezza fast mover smistati nei magazzini avanzati
23.000 articoli sul catalogo online ordinabili in 24 ore
35.000 pezzi a stock nel magazzino di Torino
70.000 pezzi a stock nel magazzino di Napoli
260.000 pezzi a stock nel magazzino di Cervere
15.000 codici disponibili nel 2015