Quasi tutte le compagnie stanno eliminando la possibilità degli automobilisti di stipulare, unitamente al furto e incendio una polizza sugli atti vandalici. Un fenomeno che riguarda le polizze online ma destinato ad allargarsi, vediamo perché.
Ma una tecnologia, per essere davvero disruptive deve portare anche un vero cambiamento del modello di business senza che esso fosse atteso. Una conseguenza inattesa è sicuramente la scomparsa della copertura assicurativa sugli atti vandalici.
Il problema inatteso è proprio legato al modello. Se prima l'agente dell'assicurazione conosceva personalmente l'assicurato e magari poteva verificare lo stato della vettura prima della stipula del contratto, con l'online questa opzione è sparita. Quindi per l'assicurazione è svanita la possibilità di verificare lo stato di utilizzo di una vettura al momento della stipula, ragion per cui il rischio, per l'assicurazione, è che un assicurato stipuli la polizza sui danni dovuti ad atti vandalici e il giorno dopo faccia risistemare un'auto già danneggiata.
È il classico caso di truffa ai danni dell'assicurazione, perpetrata dagli assicurati spesso in collusione con la carrozzeria fiduciaria che opera per conto della stessa compagnia. L'assicurazione sugli atti vandalici, infatti, non è una polizza obbligatoria, ma una “garanzia” aggiuntiva, in cui l'assicuratore può imporre il ripristino presso una propria carrozzeria convenzionata.
Il cambiamento in corso, quindi sembra cambiare il panorama delle polizze sul territorio Italiano in tema di assicurazioni accessorie per l'auto.
Confrontandoci con alcuni agenti di più compagnie è emersa infatti la necessità diffusa di eliminare questo tipo di garanzie su tutti i nuovi contratti (ovviamente non tutte le assicurazioni).
Per verificare la fonte abbiamo testato vari siti di comparazione polizze (nonché siti delle compagnie stesse) in cerca di una copertura sugli atti vandalici. Il risultato è interessante, e vi invitiamo a fare lo stesso: praticamente la maggior parte delle compagnie non la offre più.
Sono gli stessi agenti a dichiararci che in realtà, tali polizze non sono sparite, ma solo non sono più visualizzabili sul web. Per avere una copertura sugli atti vandalici (e sempre più anche sui danni da grandine) è quindi ancora necessario recarsi in agenzia e chiedere specificatamente questo tipo di copertura. Oltre al problema tecnologico (l'impossibilità di verificare lo stato di un'auto al momento della stipula), infatti si innesta un problema socio-economico: l'anzianità del parco circolante. Con un'età media delle auto in netta salita che raggiunge i 9 anni e 11 mesi del 2015 (fonte: Centro studi Continetal su dati ACI). Un'anzianità che, sempre secondo le compagnie, rischia di portare in seno alla riparazione da atti vandalici un elevato numero di frodi.
Per ovviare a questo problema quindi, molti assicuratori hanno introdotto delle clausole di tutela. Sia nel caso di una nuova stipula sia nel passaggio da una compagnia all'altra, infatti ecco apparire alcune clausole atte a contenere il problema “anzianità”. Per cui all’interno dei nuovi contratti ecco apparire limiti temporali, come i 4 o 5 anni del mezzo (nelle polizze da noi visionate).
Un altro dettaglio: sempre più spesso, in luogo della polizza sugli atti vandalici le compagnie hanno iniziato a proporre la copertura da “eventi sociopolitici”. Ovviamente non si tratta dello stesso prodotto: questo tipo di polizza aggiuntiva prevede la riparazione per tutti quei danni causati da manifestazioni o tafferugli al di fuori degli stadi o nei dintorni di manifestazioni. In sostanza, se l’auto è stata rigata nel vialetto sotto casa, l’assicurazione non coprirà il danno parziale né totale, ma toccherà all'assicurato dimostrare che l'auto era effettivamente nel luogo dei disordini al momento del danno.
Addio agli atti vandalici? Scopri l'editoriale di Tommaso Caravani, clicca qui.
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