
La creazione di quello che potremmo chiamare il passaporto digitale dell’auto, dove vengono registrate tutte le informazioni che riguardano il veicolo. Ne abbiamo parlato con il management di KNOBS, che ha sviluppato la piattaforma digitale CertiShield dedicata alle auto d’epoca, ma che già sta pensando ad ampliare la sua applicabilità ad altri mezzi.
Il mondo delle auto d'epoca è un universo affascinante, fatto di passione, storia e un pizzico di mistero. Ma l'autenticità e la tracciabilità dei veicoli storici, così come gli interventi svolti nel corso degli anni, sono spesso difficili da garantire, aprendo la porta a frodi e contraffazioni.
Per questo motivo siamo stati in KNOBS, azienda che ha sviluppato CertiShield, una piattaforma innovativa che utilizza la tecnologia blockchain che punta a rivoluzionare il settore delle auto d’epoca. Un importante banco di prova di un progetto più ampio che punta a portare su blockchain il libretto tagliandi di tutte le auto e creare un vero e proprio passaporto dell’auto.
Ne abbiamo parlato con Vincenzo Rana, CEO di KNOBS, Luca Pilloni, consulente blockchain e socio di KNOBS e Daniele Rozzoni, professionista con oltre trent'anni di esperienza nel mondo del post-vendita e dell’auto d’epoca e che oggi in KNOBS si occupa di blockchain e digital product passport.
Iniziamo con una breve spiegazione di cosa sia la blockchain. Ce ne parlate in termini semplici?
Vincenzo Rana: Immaginate un registro digitale, condiviso tra molte persone, dove ogni transazione o informazione viene registrata in modo permanente e trasparente. La blockchain è proprio questo: una sorta di "catena di blocchi" contenenti informazioni, collegati tra loro in modo sicuro e immutabile. Ogni blocco contiene una serie di dati e un codice univoco che lo collega al blocco precedente, creando una catena continua e verificabile da chiunque.
Facciamo un esempio concreto per capire meglio.
Luca Pilloni: Prendiamo ad esempio la compravendita di un'auto d'epoca. Con la blockchain, ogni passaggio di proprietà, ogni intervento di manutenzione, ogni restauro può essere registrato in un blocco e aggiunto alla catena. In questo modo, si crea un “registro storico digitale” dell'auto, consultabile da chiunque e impossibile da modificare, in grado comunque di garantire la privacy del collezionista.
Quali sono i vantaggi della blockchain per il mondo delle auto d'epoca?
Daniele Rozzoni: La blockchain offre garanzie di sicurezza, trasparenza e immutabilità che nessun altro sistema può fornire. Grazie alla sua natura decentralizzata e distribuita, la blockchain rende impossibile alterare o manipolare le informazioni contenute nel registro. Questo è fondamentale per il settore delle auto d'epoca, dove l'autenticità e la provenienza dei veicoli sono elementi cruciali.
Passiamo a KNOBS e CertiShield. Qual è la vostra visione?
Vincenzo Rana: KNOBS è una società specializzata nello sviluppo di software e prodotti basati sulla tecnologia, operiamo in diversi settori tra cui quello dell'automotive. Nello specifico con CertiShield, vogliamo offrire una soluzione concreta per tutelare l'autenticità e la storia delle auto d'epoca, un patrimonio inestimabile che va preservato e valorizzato.
Cos'è CertiShield e come funziona nel dettaglio?
Luca Pilloni: CertiShield è una piattaforma dove è possibile registrare le certificazioni digitali dei veicoli storici. Immaginate un passaporto digitale per la vostra auto d'epoca, un registro immutabile e trasparente di tutte le informazioni rilevanti: marca, modello, anno di immatricolazione, proprietari precedenti, interventi di manutenzione, restauri, partecipazione a eventi, e molto altro. Il libretto digitale viene creato da professionisti del settore (officine, restauratori, enti peritali, ecc.) che inseriscono manualmente le informazioni e al contempo ne validano la veridicità, ma anche tramite l'integrazione con banche dati esistenti e con sistemi di terze parti, come ad esempio i registri di eventi e competizioni. Ogni dato viene poi "timbrato" sulla blockchain, garantendo la sua integrità e la sua provenienza.
Quali vantaggi offre CertiShield ai collezionisti e agli appassionati?
Luca Pilloni: I vantaggi sono molteplici. Innanzitutto, CertiShield garantisce trasparenza nel mercato delle auto d'epoca, rendendo più facile verificare l'autenticità di un veicolo e la sua storia. Questo aiuta a prevenire frodi e contraffazioni, un problema purtroppo diffuso in questo settore. Inoltre, CertiShield facilita la gestione e la conservazione della documentazione, creando un archivio digitale sicuro e facilmente accessibile. Immaginate di dover vendere la vostra auto d'epoca: con CertiShield, potete condividere in modo semplice e sicuro tutte le informazioni sul veicolo con il potenziale acquirente, senza dovervi preoccupare di documenti cartacei o di possibili contestazioni.
Tutte le auto d’epoca sono inizialmente auto di uso comune, questa tecnologia potrebbe funzionare anche sulle vetture nuove?
Daniele Rozzoni: Assolutamente sì. Dal 2022, abbiamo già sviluppato con Alfa Romeo la prima soluzione al mondo in ambito automotive che sfrutta la tecnologia blockchain per registrare il chilometraggio di un veicolo, sia nuovo che usato. Inoltre, abbiamo avviato un dialogo con diverse case automobilistiche, poiché il tema del libretto digitale è sempre più rilevante. Tuttavia, mentre le case automobilistiche tendono a sviluppare sistemi chiusi per mantenere il pieno controllo, il nostro modello mette al centro il proprietario del veicolo, permettendogli di decidere chi può accedere e aggiornare le informazioni sul suo libretto digitale. Siamo fiduciosi che la nostra visione sia in linea con quella della Commissione Europea, che sta integrando principi simili in altri settori, come ad esempio l'ESPR (European Sustainability Product Regulation).
Avete parlato di integrazione con banche dati esterne. Potete farci qualche esempio?
Luca Pilloni: Stiamo lavorando per integrare CertiShield con diverse fonti di dati, come ad esempio i registri di eventi e competizioni, i database dei costruttori, le informazioni sui passaggi di proprietà, sinistri e così via. L'obiettivo è quello di creare un libretto digitale il più completo e affidabile possibile, in grado di ricostruire la storia di un veicolo in modo dettagliato e accurato.
Qual è il ruolo della blockchain in tutto questo?
Vincenzo Rana: La blockchain è la tecnologia che rende CertiShield un sistema unico nel suo genere. Grazie alla sua natura decentralizzata e immutabile, la blockchain garantisce che le informazioni contenute nel libretto digitale non possano essere alterate o manipolate. Ogni transazione, ogni aggiornamento del libretto viene registrato in modo permanente e verificabile da chiunque, pur garantendo il corretto anonimato del collezionista. Questo rende CertiShield un sistema estremamente affidabile e resistente a qualsiasi tentativo di frode.
Quali sono i prossimi sviluppi per CertiShield?
Vincenzo Rana: attualmente ci stiamo concentrando sul raccogliere i principali riscontri dal mercato e dai nostri partner nell’ottica di miglioramento del prodotto in termini di scalabilità e con l'aggiunta di nuove funzionalità. Ad esempio abbiamo rilevato l’interesse dei nostri clienti nel poter registrare il palmares di un veicolo storico, portare a bordo la propria officina di fiducia, così da tener traccia di tutti gli interventi svolti sulla propria vettura e poter registrare altre tipologie di veicoli, non solo automobili d’epoca o di interesse collezionistico ma anche motociclette, imbarcazioni e natanti. Inoltre stiamo analizzando la possibilità di frazionare la proprietà di un veicolo e al contempo renderla compatibile con la finanza decentralizzata, aprendo nuove opportunità per i collezionisti e gli investitori.
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