Approfondimenti | 23 Luglio 2020 | Autore: redazione

Il Covid-19 colpisce, il noleggio reagisce

“Il Covid-19 ha colpito duro: è stato uno tsunami, ma torneremo in carreggiata”: così il presidente di ANIASA, Massimiliano Archiapatti, commenta l’impatto dell’emergenza Coronavirus sulla mobilità. In calo il noleggio a breve termine e il car sharing, mentre resiste all’urto quello a lungo termine: scopriamo tutti gli ultimi aggiornamenti e i dati relativi al 2019.

 

 

Il 19° rapporto ANIASA, l’Associazione che di fatto rappresenta le aziende di noleggio, sottolinea il fatto che nel 2019 l’autonoleggio ha chiuso in positivo.

Un fenomeno, quello del noleggio, che abbiamo sempre guardato con un occhio di riguardo per conoscere meglio le intenzioni di questi “nuovi” clienti per gli autoriparatori, protagonisti del settore che hanno in flotta veicoli che necessitano di manutenzione costante e che devono essere riconsegnati in perfette condizioni.

I dati ANIASA ci dicono che nel 2019 il settore del noleggio e del vehicle sharing ha complessivamente registrato una significativa crescita della flotta, raggiungendo quota 1,2 milioni di veicoli in circolazione (+100.000 unità rispetto all’anno precedente) e un fatturato di oltre 7 miliardi di euro (+8% rispetto al 2018). Sul fronte delle immatricolazioni, invece, il comparto ha superato quota 500.000 veicoli, attestandosi ormai stabilmente al 25% del mercato nazionale, per un valore record di 11 miliardi di euro di acquisti di nuovi veicoli.

Ma poi è arrivato uno “tsunami”, come lo ha definito Massimiliano Archiapatti, presidente ANIASA, nel corso della presentazione del 19° rapporto: il Covid-19. È stato Archiapatti che in questo incontro virtuale con la stampa ha fatto il punto della situazione, spiegando come l’intero comparto, durante l’emergenza Coronavirus, abbia subito una forte battuta d’arresto.

Basti pensare, continua ANIASA, che nel trimestre marzo-aprile-maggio le immatricolazioni del settore si sono bloccate: in soli 90 giorni si sono perse 155.000 nuove auto e veicoli commerciali, per un valore di 3,1 miliardi di euro e quasi 1 miliardo di entrate per l’Erario in meno tra IVA e tasse varie.

Il Covid-19, dunque, ha lasciato il segno, ma il comparto è pronto a tornare in carreggiata: “Le aziende di noleggio e car sharing stanno reagendo allo tsunami che si è abbattuto anche sulla mobilità del nostro paese, rimodulando l’offerta di servizi con azioni puntuali ed esplorando nuove opportunità strategiche. Siamo certi che nel prossimo futuro torneremo a raccogliere i frutti di quanto seminato in questi anni, giocando un ruolo strategico per la mobilità cittadina, turistica e aziendale del paese che abbiamo disegnato negli anni”, ha dichiarato Massimiliano Archiapatti.

Noleggio a breve termine e car sharing

Con il blocco della mobilità, imposto dal Covid-19, il primo settore a crollare è stato sicuramente quello del turismo, con alberghi deserti e prenotazioni cancellate. In questo caso a risentirne di più sono stati il noleggio a breve termine e il car sharing. Vedi, per esempio, il caso Hertz e la notizia del ricorso all’istanza di fallimento Chapter 11 in USA e Canada (Hertz Italia è operativa con tutti i suoi punti di noleggio).

Il noleggio a breve termine è stato colpito proprio in prossimità dei suoi momenti di picco stagionale, con il break pasquale azzerato e un’estate praticamente compromessa anche dall’assenza di turismo straniero nella nostra Penisola. Le immatricolazioni parlano chiaro: -98% nel trimestre marzo-aprile-maggio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ad aprile, per esempio, sono state solo 12 le nuove vetture immesse in flotta contro le 27.000 dell’anno precedente.

Il crollo è testimoniato da tutti i principali indicatori: numero di noleggi -82%, fatturato -70%, immatricolazioni -98%. Una parziale ripresa è iniziata poi nella seconda metà di maggio, ma su numeri ancora lontani rispetto a quelli che di consueto si registrano in questa stagione.

Ma come dicevamo poco fa anche il car sharing ha subito un duro contraccolpo. Complice il blocco di marzo-aprile e il parziale fermo degli spostamenti per motivi di lavoro, l’auto condivisa, che pure nel 2019 ha fatto segnare un deciso consolidamento del proprio business (oltre 2 milioni e 100.000 iscritti e 12 milioni di noleggi), ha registrato una contrazione del 73% dei noleggi e del 75% del fatturato. Il mese di maggio ha fornito primi segnali parzialmente incoraggianti con il business ritornato al 50% della propria attività pre-Covid nelle principali città.

Il noleggio a lungo termine e il Covid-19

Il segmento che meno degli altri ha subito l’impatto della pandemia, anche in considerazione delle caratteristiche del business (contratti aziendali con durata media di 3 anni), è il noleggio a lungo termine.

Un comparto in crescita costante, che lo scorso anno ha raggiunto una flotta di quasi 1 milione di veicoli (+13%) e 282.000 immatricolazioni, che da quando si sono palesati i primi casi di Covid-19 nel nostro paese si è fermato: -73% di immatricolazioni nel cumulato di marzo-aprile-maggio con flotta e fatturato in leggera contrazione, rispettivamente -0,5% e -1%, rispetto al periodo pre-Covid.

Il noleggio a breve nel 2019

Come detto all’inizio il 2019 è stato in generale un anno positivo con numeri completamente diversi rispetto a quelli appena visti. Il noleggio a breve termine, per esempio, ha registrato nel 2019 una crescita del giro d’affari dello 0,5% sviluppando 1 miliardo e 234 milioni di euro contro 1 miliardo e 229 milioni di euro del 2018.

In dettaglio, il 69% del giro d’affari è generato dalla tariffa di base del noleggio, mentre il 25% è realizzato da tutti quei prodotti e servizi accessori che possono essere scelti dal cliente in fase di noleggio della vettura. Complessivamente, in sintesi, le società di noleggio a breve termine hanno generato nel 2019 5,3 milioni di noleggi (-1,5% rispetto al 2018); i giorni di noleggio nel 2019 sono stati pari a circa 36,5 milioni (+0,5%); la durata media dei noleggi è aumentata dell’1,9%, attestandosi a 6,9 giorni.

In noleggio a lungo termine nel 2019

Le società di noleggio a lungo termine nel 2019 hanno immatricolato 282.000 vetture segnando una crescita percentuale del 7%, mentre il resto del mercato (escluso il NLT) è in contrazione dell’1%. La penetrazione delle immatricolazioni delle vetture del noleggio a lungo termine sul totale delle immatricolazioni del mercato ha raggiunto nel 2019 quasi il 15%, mentre nel 2015 era, invece, poco più del 12%.

Parlando di immatricolazioni per alimentazione, il Diesel, continua a rimanere l’alimentazione preferita dalle aziende, 4 vetture su 6 sono Diesel, anche se ha perso il 5% rispetto al 2018. La benzina è l’alimentazione con la migliore performance: è cresciuta del 54% e si attesta al 22% di quota. Tra le alimentazioni alternative le vetture ibride sono aumentate del 20% e hanno raggiunto il 6,3% di quota. Infine, sempre nel 2019, i noleggiatori hanno acquistato oltre 3.700 vetture elettriche.

Segnaliamo, infine, che l’anno scorso il noleggio a lungo termine ha chiuso con un turnover di oltre 7,7 miliardi di euro (+9,1% rispetto al 2018).

Car sharing nel 2019

Anche nel 2019 il car sharing registra una crescita importante del numero di iscritti alle diverse società. Iscritti che sfiorano ora i 2,2 milioni: +21% rispetto all’anno precedente, con un tasso medio annuo di crescita dal 2015 (primo anno di registrazione dei dati) del 36%.

La flotta, invece, è rimasta sostanzialmente invariata (a causa delle regolamentazioni comunali) a circa 6.300 vetture. Stabile anche il numero di noleggi, che rimane sui livelli del 2018 (11.700.000 di noleggi) dopo una fase di crescita continua (+26% di crescita media annua dal 2015).

Milano si conferma di gran lunga la città di riferimento per il car sharing in Italia, con 6.150.000 noleggi, seguita da Roma (che vede circa la metà dei noleggi annuali) e poi a distanza da Torino e Firenze.

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Tags: car sharing autonoleggio aniasa

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