È il vetro che si trova sugli schermi dei migliori telefonini ed è già stato utilizzato sulla BMW i8. Ecco perché le tecnologie degli smartphone che arriveranno sulle auto non si limitano solo alla connettività
Un tempo il mondo dell'auto guidava la ricerca. È ancora così, ma i competitor e le contaminazioni stanno autmentando. È un dato di fatto, infatti, che da un decennio a questa parte, nel mondo della tecnologia guardi ai produttori di smartphone come nuovo “faro” per quanto riguarda le novità che maggiormente impattano sulla nostra vita.
Basti pensare che è difficile incasellare questi produttori in un genere ben definito: nella variegata schiera di chi propone smartphone, tablet, smartwatch tecnolgogie indossabili oggi si lancia in progetti di ricerca che vanno dalla connettività fino, appunto alle auto.
Spesso però questi produttori di “telefoni”, proprio perché arrivano da mondi differenti si appoggiano a solide e “vecchie” realtà industriali. Non è un caso se, proprio chi vuole lanciarsi nella produzione di auto debba chiedere ai classici componentisti soluzioni e componenti per assemblare il loro concentrato tecnologico. Un concentrato che però sempre più sta eprmeando nelle auto. Sistemi di connettività e software che arrivano nei cruscotti degli automobilisti di mezzo mondo sono destinati ad assomigliare sempre più agli schermi di smartphone e tablet ed è per questo che, anche i produttori stringono i rapporti con i player mondiali dell'informatica.
Dal telefono all'auto
C'è però qualcosa di più che sta succedendo. È il caso della contaminazione di componenti che, di informatico, non hanno nulla o quasi: stiamo parlando di parabrezza e vetri.
Indipendentemente da un futuro in cui, probabilmente gli head-up display (ammesso che siano tollerati da utenti e normative) diventeranno uno standard, facendo quindi diventare tutte le superfici dell'auto “touch” e interattive, un'azienda americana, specializzata nella produzione dei vetri per gli smartphone, sembra puntare a rivoluzionare tutto il settore del “vetro” in auto.
Il Gorilla Glass
Stiamo parlando della Corning, che produce il “Gorilla Glass” (lo si vede scritto tra le caratteristiche dei telefoni), il vetro utilizzato su smarphone e tablet di ultima generazione per evitare che si graffino e garantendo un'alta trasparenza e resistenza agli urti.
Ovviamente si tratta solo del vetro, il display nei telefoni di ultima generazione è separato e si trova su un piano inferiore.
Per garantire la resistenza agli urti cui è sottopostso un telefono, questo vetro ha caratteristiche davvero incredibili di resistenza unite a una leggerezza senza pari, perché nessuno vuole mettersi in tasca o in borsa un telefono che pesa come un mattone, sopratutto adesso che gli schermi sono sempre più grandi.
Già sulla BMW i8
E sono state proprio le doti di leggerezza e resistenza a ingolosire i produttori di auto, che puntano a utilizzare questo materiale per tutte le superfici trasparenti dell'auto.
Un primo test di applicazione gira già sulle nostre strade, si tratta della BMW i8, la supercar ibrida che la Casa tedesca ha iniziato a commercializzare lo scorso anno. In questo caso il Gorilla Glass è utilizzato per realizzare la copertura trasparente del motore, ma alla Corning pensano sia possibile utilizzare questo materiale anche per gli altri vetri dell'auto e non solo per le auto di nicchia.
Il vetro posteriore della BMW i8 è la prima applicazione automotive di Gorilla Glass |
Tanto peso in meno
Cosa cambierebbe? Sicuramente una riduzione del peso. Ad esempio, gli attuali parabrezza sono composti da due fogli di vetro dello spessore di circa 2 millimetri l'uno incollati tra loro mediante un fogli di resina che garantisce l'adesione del vetro. Per questo quando un parabrezza si rompe non esplode com eun vetro di casa ma genera la classica ragnatela. Corning propone di utilizzare il Gorilla Glass come strato interno, il che permetterebbe di ridurre di un 20-30% il peso totale del parabrezza.
Grazie al “vetro dei telefonini”, infatti, per la parte interna del parabrezza sarebbe sufficiente un vetro di uno spessore di soli 0,7 mm.
Automobilisti sempre più in difficoltà
Al momento si tratta solo di studi, anche se, recentemente Corning ha dichiarato la sua intenzione di esplorare questa via per poterla proporre ai produttori di auto. Qualora questa tecnologia arrivasse il rischio è quello di una fase in cui sulle strade circoleranno auto con parabrezza standard e con parabrezza “Gorilla”. Resta da capire come un ignaro automobilista possa capire, in caso di rottura del parabrezza, come trovare il giusto ricambio per la sua auto, ma questo è un tema che riguarda sempre più tutte le parti di un'auto.